Passa ai contenuti principali

BABAJI E IL SEGRETO DEL FUOCO

                                              Haidhakhan Baba - foto di Surya Innerlight

Questa statua "particolare" è la Murti (forma) di Haidhakhan Baba, meglio conosciuto come Babaji o Mahamuni. Ha una energia impressionante, palpabile, simile a quella di certi Tangka ( le rappresentazioni pittoriche di Buddha e Bodhisattva realizzate  con sostanze che provocherebbero una qualche reazione "alchemica") tibetani.
Si trova a Cisternino, in Puglia, in un tempietto, sempre deserto, a poche centinaia di metri dall'Ashram Bhole Baba.

foto di Surya Innerlight

Il tempietto è protetto da quattro, cinque statue di Hanuman, che, in posa guerriera, sovrasta,  anche la porta d'ingresso. 
Hanuman è una scimmia guerriera.
Nel Ramayana, cerca di risolvere i problemi di Rama e della sua sposa Sita, anzi di Sita-Rama ( i Nath considerano Sita e Rama come un'unica manifestazione del divino, come Radha e Krishna) e nei templi di Haidhakan Baba e di Babaji  di Haidhakhan (considerato la sua incarnazione più recente) è una presenza costante.



 Negli anni  ho imparato che nell'arte indiana non c'è niente di casuale, la disposizione degli oggetti, la postura delle statue, la scelta dei colori nascondono sempre dei piccoli grandi segreti, dei riferimenti al Sanathan Dharma (la "FILOSOFIA PERENNE" che sta alla base dello Yoga) e delle indicazioni "operative": Babaji è considerato il Maha Nath, il Maestro dei Maestri e se Hanuman appare tanto di frequente nei luoghi e nelle cerimonie legate a lui, significa che i Nath ci stanno dicendo qualcosa, un qualche insegnamento recepibile a diversi livelli.
Cominciamo con il dire che Babaji viene considerato una incarnazione di Sāmba Sadāśiva, ovvero  l'entità benefica (śiva)  che è eternamente (Sadā) in unione con Ambā, Madre dell'Universo (Sāmba).
Già questo può essere fonte di riflessioni interessante.
Sāmba Sadāśiva è una Entità, senza forma, che è UNO con la Dea Madre.
Quando si incarna lo fa in corpi "umani", diversi tra di loro. Cioè in PERSONE DIVERSE.
In altre parole quando si parla, ad esempio, di śiva-śaṅkara o di śiva-śambhu si parla di gente in carne ed ossa  che, nelle varie epoche, avrebbe realizzato l'identità con il divino e/o sarebbe stata riconosciuta come incarnazione della "Entità" śiva.
Babaji di Haidhakhan ad esempio ha assunto il corpo di "Lakulin",colui che tiene il bastone o Lakuta, asceta della foresta e  Signore delle bestie, una "forma" che, secondo alcuni, risalirebbe al periodo pre-vedico.




Vediamo di capire cosa significa "ha assunto il corpo",: Dio, "l'Entita" śiva o comunque vogliamo chiamarlo, decide (?) di incarnarsi in un certo momento, in certe condizioni storiche, e sceglie il "corredo genetico" più adeguato per trasmettere nel migliore dei modi possibili il suo messaggio e i suoi insegnamenti, una specie di tuta spaziale di carne ed ossa (è un po' da fantascienza lo so...).
A volte scende come un "Buon pastore" (Babaji- Lakunin)



Altre come un Guerriero-Cacciatore di Demoni (Rudra).
Questi archetipi si ripresentano in epoche diverse e con nomi diversi.
Quando si parla di Rudra, ad esempio , si parla di 11 (o più  per certe fonti) diverse persone che, in luoghi e tempi diversi, sono state riconosciute come incarnazioni di śiva-guerriero.
L'undicesima incarnazione (Avatara) di śiva-guerriero è, appunto, Hanuman.




Che lo "Scimmiotto", come lo chiamano in Cina, e śiva siano  manifestazioni della stessa "Entità" risulta evidente nell'arte popolare": Hanuman viene raffigurato con cinque teste, e con il tridente in una delle dieci mani:



Esattamente come Sadāśiva, detto anche Panchānana, "colui che domina i cinque elementi".



Le cinque facce sono i cinque elementi "Puri" esattamente come avviene con i cinque Dhyani Buddha del Buddismo mahayana: Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra.




Per non perdere il filo rivediamo quanto si è detto sopra:
Con la parola śiva nell'induismo si intendono una serie di persone o "scafandri genetici" in cui si incarna una energia, una "Entità" chiamata Sāmba Sadāśiva, che significa" l'essere benevolo che è da sempre e per sempre unito alla Grande Madre dell'Universo, Ambā".
Questi "scafandri" genetici hanno caratteristiche fisiche e psichiche tali da permettere di trasmettere un determinato messaggio e un determinato insegnamento in una data epoca.
Avremo così degli archetipi, come lo  śiva guerriero (Hanuman ad esempio o Skanda), lo śiva buon pastore (Lakulin), lo śiva alchimista (Goraksha), che periodicamente compaiono sulla terra per svolgere la loro funzione, accompagnati dalle loro "paredre" o Energie o śakti.
Essendo tutte incarnazioni della medesima entità, in ognuna di esse saranno presenti i tratti di tutte le altre, ma spiccheranno le caratteristiche dell'elemento della natura (Spazio, Aria, Fuoco, Acqua, Terra) al quale sono, misteriosamente, collegati.
Hanuman ad esempio è figlio di Vayu, dio del vento, e di Anjana una Apsara, ( le apsara sono semidee legate al Vento e all'Aria), trasformata da una maledizione in una  scimmia (vanara in sanscrito).
Lo so che è un po' confuso, cercherò di essere più chiaro possibile:
Sāmba Sadāśiva si incarna in persone in carne ed ossa che rappresentano, "sono" degli archetipi, il Guerriero, il Maestro, l'Alchimista, ognuno dei quali  agisce sulla terra esprimendo il potere di uno dei cinque elementi.
Avremo così, ad esempio il Guerriero Vento, il Guerriero Fuoco, il Guerriero Acqua...
Tutti sono śiva, ma ognuno di loro avrà caratteristiche e compiti individuali, un po' come fossero danzatori impegnati nella medesima coreografia.



Le incarnazioni, sono persone, in carne ed ossa, che parlano, si muovono, mangiano, agiscono sulla terra esattamente come noi.
La differenza è che  che le loro azioni e le loro parole sono (sarebbero) sempre in linea con gli insegnamenti della Filosofia Perenne o Sanathan Dharma, e, per questo, dovrebbero portare la conoscenza ai comuni mortali.
Una conoscenza, a detta delle scritture, alla quale non è possibile accedere con la mente razionale.
Sarebbe necessaria una mente "informale" o forse "analogica". in grado di comprendere  il linguaggio dei sogni e delle coincidenze significative.
Ma torniamo  ad Hanuman, Guerriero-Vento.




Nel Ramayana si narra di come la Sposa di Rama, Sita, incarnazione della Dea della Luce e della Prosperità, venga rapita dal potentissimo e crudele Ravana e nascosta nell'isola di Ceylon. 
Hanuman si mette alla sua ricerca con un esercito di scimmie, affronta Ravana lo sconfigge, fa appicare il fuoco alla sua coda e incendia la  capitale del tiranno, Nuwara Eliyas.
La Dea della Luce (Lakshmi) emerge simbolicamente, dalle fiamme.
L'allegoria non è difficile da sviscerare: Hanuman è il vento e il vento attizza le fiamme ecc. ecc.
Ci siamo?
Torniamo adesso In Puglia all Ashram di Bhole Baba e cerchiamo di intuire i motivi dell'onnipresenza dello "Scimmiotto".
 Il luogo più importante dell'Ashram, secondo i devoti storici, è il Dhuni ("Senza Dhuni non c'è meditazione") il tempietto del fuoco costruito secondo le indicazioni di Babaji.
Si tratta di una stanza ottagonale, al centro della quale c'è una struttura in muratura, anche questa ottagonale, che rappresenta sia "le otto braccia della dea", sia Hrit Chakra, il Chakra segreto del cuore.
All'interno del "Chakra ad otto petali" c'è il fuoco sacro che, teoricamente, non andrebbe mai spento fino alla fine dei tempi.





Lasciamo perdere per ora i mille e mille simboli che riempiono l'interno del Dhuni, e fermiamoci all'ingresso.
Ai lati della porta ci sono due statuette  che ritraggono Hanuman (a destra) e KalBhairava (a sinistra) , una stravagante forma di Shiva/Guerriero in groppa ad un cane:



Siamo di fronte a due differenti forme di śiva-Guerriero.
Ma se  Hanuman è un Guerriero-Vento, Kal Bhairava a quale elemento sarà assimilato? 
Ho preso un testo di Yoga, il Vijnana Bhairava Tantra (il Tantra della conoscenza di Bhairava) e ho trovato queste frasi (70-71): 

70.Considera la tua essenza come raggi di luce da chakra a chakra  su per le 
vertebre, e così eleva l'energia (kundalini) in te. 
71. negli spazi di mezzo, sentila come fosse un  fulmine. 

Kal Bhairava, legato  alla stella Sirio (25 volte più calda del Sole) e alla "Costellazione del grande Cane", è un Guerriero-Fuoco e più specificamente ha a che vedere con quella particolare forma di fuoco che è il fulmine e con l'ascesa, repentina, di "Kundalini Fuoco".
Non ci vuole molta fantasia per capire che, in qualche modo, Kal Bhairava/Fulmine fa scoccare la scintilla del Fuoco Sacro  che Hanuman/Vento ha il compito di alimentarlo, distruggendo l'oscurità dell'ignoranza così come ha distrutto la Città di Ravana per liberare la Dea della Luce.
Bello, no? Ma in che modo il sapere questo può portare alla conoscenza?
Qualcuno dice che basta partecipare al rito ed aprire il cuore.
Chissà.
Magari la realtà è diversa, e come si dice spesso, a volte supera la fantasia.
Qua sotto metto, senza commento, un fermo immagine presa da un video privato, che riprende credo, la  prima cerimonia del fuoco al dhuni, di proprietà di un mio caro amico, Rupchand, invito ad osservarlo con attenzione.



 La simbologia dell'Ashram  Bhole Baba,come di tutti gli Ashram  e i templi, legati alla "Tradizione" è così ricca che  si rischia di perdersi.
Qui non ho certo lo spazio necessario per affrontare tutti i dettagli.
In sostanza l'idea che mi sono fatto è che si tratti di un microcosmo, e insieme, in qualche modo un opera Alchemica i cui ingredienti sono i cinque elementi della natura.
 La Murti di Haidhakahan Baba è l'elemento Spazio (Shiva Mahadeva credo), le statue di Hanuman, presenti ovunque, l'elemento Aria, Kal Bhairava l'elemento Fuoco,Ganesha l'elemento Acqua e le Paduka (sandali) e il bastone di  Babaji/Lakunin l'elemento Terra.
Come sia possibile attivare questa Opera (sempre che non sia una mia fantasia) non so dire, né so quali effetti cosmici o microcosmici possa provocare, ma mi piace pensare che sia qualcosa di molto, ma molto più potente di quanto possiamo immaginare..... 

Commenti

Post popolari in questo blog

IL SIGNIFICATO NASCOSTO DEI MANTRA - OM NAMAḤ ŚIVĀYA

Alzi la mano chi non ha mai recitato un mantra indiano o tibetano senza avere la minima idea di cosa significasse. C'è addirittura una scuola di pensiero che invita ad abbandonarsi al suono, alla vibrazione e ad ascoltare con il cuore. Il personale sentire viene considerato un metro di giudizio assai più affidabile della razionalità, e l'atteggiamento più comune, nell'approccio alla "Scienza dei mantra è il " Che mi frega di sapere cosa vuol dire? L'importante è che mi risuoni! ". Devo dire che ci sta. Tutto nell'universo è vibrazione e ovviamente quel che conta è il risultato. Se uno recita 108 volte Om Namaha Shivaya senza sapere che vuol dire e poi si sente in pace con il mondo, va bene così. Anzi va MOLTO bene! Ma bisogna considerare che nei testi "tecnici" dello yoga, non numerosissimi, si parla di una serie di valenze simboliche, modalità di  pronuncia e possibilità di "utilizzo" che, secondo me, la maggi

I CAKRA DEI NATH

    Nonostante in molti testi si parli esclusivamente di sei cakra + il cakra dei mille petali,   in genere nella tradizione Nath se ne enumerano nove: 1.      Brahmā Cakra  - corrispondente al  Mūlādhāra Cakra ; 2.      Svādhiṣṭāna Cakra  " – “centro di supporto del sé", “la sua propria dimora”; 3.      Nābhi Cakra "centro dell'ombelico"; 4.      Hṝdayādhāra "centro del cuore"; 5.      Kaṇṭha Cakra "centro della gola"; 6.      Tālu Cakra "Centro del palato"; 7.      Bhrū Cakra – “Centro tra le sopracciglia" non sempre identificabile con ajñā cakra , posto spesso al centro della fronte. 8.      Nirvāṇa Cakra che alcuni fanno corrispondere al brahmārandhra e altri ad ajñā cakra 9.      Ākāṣa Cakra "centro dello spazio", posto al sincipite per alcuni, sopra la testa secondo altri.   Un altro sistema di cakra presente nello Yoga dei Nāth è quello dei cinque maṇ

IL FIGLIO DI YOGANANDA E L'INDIGESTIONE DI BUDDHA

YOGANANDA Quando nel 1996, pochi giorni prima del suo centesimo compleanno Lorna Erskine, si abbandonò al sonno della morte, Ben, il figlio, decise di rivelare al mondo il suo segreto i: Yogananda, il casto e puro guru, era suo padre. Ne uscì fuori una terribile, e molto poco yogica, battaglia legale a colpi di foto, rivelazioni pruriginose ed esami del DNA tra la Self Realization Fellowship,la potente associazione fondata dal maestro, e gli eredi di Lorna (che chiedevano un sacco di soldi...). Ad un certo punto vennero fuori altri tre o quattro figli di discepole americane, tutti bisogna dire assai somiglianti al Guru, . E venne fuori una storia, confermata da alcuni fuoriusciti dalla Self Realization Fellowship (e quindi... interessati) riguardante un gruppo di "sorelle dell'amore" giovani discepole che avrebbero diviso con Yogananda il terzo piano del primo centro californiano della S:R:F. Certo, per tornare a Lorna, che se una donna americana bianca e b