Chiunque abbia praticato o visto praticare gli “Esercizi
di Ricarica” di Yogananda, prima o poi, sarà stato sfiorato dal sospetto che si
trattasse di mera ginnastica, ma quasi immediatamente, data l’aura di santità
che circonda Paramhamsa Yogananda, avrà allontanato quel pensiero bizzarro
dalla mente.
In Occidente si pensa che la spiritualità abbia poco a
che vedere con la cultura fisica cosicché l’idea che un santo illuminato
indiano abbia perso del tempo ad insegnare esercizi di “Ginnastica Isometrica” appare
quasi blasfema, ma si tratta di un errore:
in India le Arti del corpo e la competizione sportiva sono sacre da sempre, e un maestro anche se illuminato, va sempre e comunque inserito nello schema di valori spirituali e culturali della grande madre India, Bharati Mata.
in India le Arti del corpo e la competizione sportiva sono sacre da sempre, e un maestro anche se illuminato, va sempre e comunque inserito nello schema di valori spirituali e culturali della grande madre India, Bharati Mata.
La passione di Yogananda per il Body Building
occidentale non è mai stata un mistero e ne abbiamo trovate le prove durante le
ricerche che hanno portato alla pubblicazione del nostro libro (“Storia Segreta
dello Yoga” https://www.amazon.it/dp/1697366651),
basti pensare all’esibizione che lo swami
fece nel 1920 al “Congresso Mondiale delle Religioni” di Boston, quando si mise
a torso nudo - era ancora magro e atletico – e si esibì nelle pose tipiche del
suo body builder preferito, il tedesco Max Sick.
Il pubblico reagì con una standing ovation di due
minuti, sancendo l’inizio della carriera americana di Yogananda.
La definizione “Congresso Mondiale delle Religioni” è un
po’ forzata: in realtà si trattava della celebrazione del terzo centenario dell’arrivo
dei “padri pellegrini” in America, nel 1920[1] e di
fatto si trattò di una riunione delle Chiese Cristiane aderenti all’Unitarianismo,
una visione adesso minoritaria, ma che all’epoca era assai diffusa sia nel
mondo anglosassone che in India dove il Cristiano unitariano Raja Mohan Roy
aveva dato vita, insieme a Debendranath Tagore, al Brahmoismo, un Vedānta riformato in chiave cristiana strettamente legato al movimento indipendentista
indiano.
Subito dopo la fine della prima guerra mondiale i
brahmoisti si erano trovati senza un leader carismatico in terra americana: Trigunatitananda - Sarada Prasanna Mitra – che nel 1903, dopo la
morte di Vivekananda aveva preso la direzione della Vedānta Society di
San Francisco e fondato, nella stessa città, il primo tempio Hindu dell’Occidente[2]
era morto in un ashram californiano nel 1915.
La
decisione di mandare negli Usa il giovane Yogananda, colto rampollo di una
delle famiglie più nobili dell'India - i Gosh appartengono alla casta degli Kayasthas risalente all'XI secolo d.C - fu presa probabilmente su suggerimento di Mahendranath
Gupta - Master Mahashay – massone, amico di Vivekananda, professore di
psicologia, e insegnante di Paramhamsa Yogananda che dirà di lui:
“Avrei rotolato per terra dove aveva camminato, così grande era il mio amore per lui. Sentivo che anche quel terreno era stato santificato”[3].
“Avrei rotolato per terra dove aveva camminato, così grande era il mio amore per lui. Sentivo che anche quel terreno era stato santificato”[3].
Chi
è affezionato alla visione romantica, diffusa dal libro “Autobiografia di uno
Yogi”, resterà forse deluso dalla versione storica dell’arrivo negli Usa di
Yogananda, ma la verità dei documenti e delle cronache è spesso diversa da
quella della fede.
Torniamo
alla bizzarra somiglianza tra gli Esercizi di Ricarica e la Ginnastica
Isometrica Occidentale: in realtà gli esercizi di Yogananda –compreso l’uso di
frasi “motivazionali” - sono esattamente gli esercizi di “controllo e sviluppo
muscolare” messi a punto alla fine del’900 dal culturista Max Sick inseriti
dallo yogin bengalese nel sistema di educazione fisica, da lui inventato, chiamato
“Yogoda”.
L’idea
di unire di pratiche tradizionali indiane con le moderne tecniche fisiche
occidentali fa parte di un preciso progetto politico, messo in atto dai Fighters
of Freedom indiani agli inizi del XX secolo, dopo ilsuccesso degli “Undici
Immortali”.
il 29 luglio1911 il Mohun Bagan vinse la IFA
SHIELD – l’equivalente del campionato nazionale – battendo in finale per 2 a 1
la squadra britannica del glorioso East Yorkshire Regiments.
La cronaca degli ultimi cinque minuti della partita è
entrata nella leggenda: in svantaggio di 1 a 0 i bengalesi si lanciarono
all'attacco e prima pareggiarono con una rete del capitano Shibdas Bhaduri e
poi, al 90° ottennero il goal della vittoria con Abhilasha Ghosh.
I festeggiamenti esplosero in tutta l’India e i giocatori del Mohun divennero “The Immortal Eleven”, gli undici immortali.
I festeggiamenti esplosero in tutta l’India e i giocatori del Mohun divennero “The Immortal Eleven”, gli undici immortali.
Il
movimento nazionalista indiano aveva capito da subito l’importanza che lo sport
e la ginnastica potevano avere nella lotta contro gli inglesi.
Innanzitutto
per un discorso di identità nazionale: la propensione per il gioco e la
competizione del popolo indiano e l’esistenza di una comune tradizione di
attività fisiche – come lo Yoga tra virgolette fisico e le arti marziali - potevano
trasformare lo sport in un linguaggio comune, una maniera di veicolare le idee
del nazionalismo e dell’indipendentismo.
In
secondo luogo perché gli inglesi avevano costruito il mito della “western
supremacy” anche grazie alla loro prestanza fisica, che esibivano costantemente
in performance, gare, ed ogni tipo di manifestazione pubblica, e batterli sul
loro terreno avrebbe contribuito non poco alla creazione di un sentimento di
orgoglio nazionale.
Tra
la fine del XIX secolo e i primi anni del XX secolo i nazionalisti fondarono
centinaia di palestre, “akhara” e scuole di educazione fisica in cui le
tecniche tradizionali dello Yoga e delle arti marziali indiane venivano unite
alla ginnastica svedese, al body building e alla ginnastica militare
occidentale.
Il
movimento della “nuova ginnastica indiana” fu vastissimo e portò alla creazione
di alcune realtà che avrebbero avuto un ruolo fondamentale nella nascita del
moderno Yoga “fisico”:
Nel
1914 i due “Fighters of Freedom” Shri Ambadaspant Vaidya e Shri Anant Krishna
Vaidya fondarono lo Shree Hanuman Vyayam Prasarak Mandal - la prima scuola di formazione per insegnanti di
Yoga, Ginnastica e Āyurveda, il cui scopo, come si legge nel sito ufficiale[4],
era “to standardize and popularize India’s traditional system of physical
culture”[5].
Nel
1917 lo yogin bengalese Mukunda Lal Gosh – poi conosciuto come Paramhamsa Yogananda
- proveniente da una delle famiglie più
illustri dell’aristocrazia bengalese, creò invece la “Ranchi School for Boys”
– oggi “Yogoda Satsanga Sakha Math” - una scuola in cui si insegnava lo
“yogoda” una disciplina basata sullo studio di 84 āsana tradizionali ed
una serie di esercizi tratti dalle “tecniche
di Isolation” messe a punto dal culturista tedesco Max Sick[6], e
illustrate nel suo manuale, molto diffuso tra i giovani dell’epoca, intitolato “Muscle
Control or Body Develo pment by Will Power”[7]
del 1910
.
Uno
dei primi allievi di Yogananda è suo fratello minore, Bishnu Charan Ghosh, che
nel 1923, fonda un’altra scuola di educazione fisica, il Ghosh Yoga College
- o College of Physical Education di
Calcutta - oggi gestito dalla nipote di Yogananda, Muktamala Ghosh.
Bhishnu
insegna un mix di Yoga tradizionale di moderne tecniche occidentali e organizza
esibizioni e competizioni sia di Yoga sia di body-building.
Nel 1930, a rimarcare la derivazione del suo metodo dal Culturismo europeo, Bishnu pubblicherà un libro dal titolo “Muscle Control” in cui riprenderà quasi completamente i contenuti del manuale omonimo di Max Sick già utilizzato dal fratello per la creazione del suo sistema di “Esercizi di Ricarica”[8].
Nel 1930, a rimarcare la derivazione del suo metodo dal Culturismo europeo, Bishnu pubblicherà un libro dal titolo “Muscle Control” in cui riprenderà quasi completamente i contenuti del manuale omonimo di Max Sick già utilizzato dal fratello per la creazione del suo sistema di “Esercizi di Ricarica”[8].
79 Bishnu Charan Ghosh. Fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/Bishnu_Charan_Ghosh#/media/File:Bishnu_Charan_Ghosh.jpg
Nel 1926 anche il raja di Mysore Wadiyar IV decise di creare
una scuola di Educazione Fisica simile, nei contenuti a quelle create da Ghosh
e dai fratelli Vaidya, affidandone la direzione allo yogin Tirumalai
Krishnamacharya. Il giovane yogin creò quindi un nuovo metodo ispirato, oltre
che allo Yoga medioevale, alla ginnastica svedese di Henrik Ling e,
soprattutto, al lavoro di Niels Ebbesen Mortensen Bukh, allenatore
della squadra danese di ginnastica artistica e ideatore di un sistema di
allenamento, assai famoso all’epoca, chiamato
“Primary Gymnastics”[9].
80 Esercizi di Ginnastica Primitiva" di Niels Bukh.
Fonte: https://jfdeters.wordpress.com/2014/06/18/the-myth-of-Yoga/
Per
promuovere il nuovo metodo Krishnamacharya cominciò esibirsi in performance
nelle quali stupiva il pubblico con posizioni acrobatiche e prove di forza in
cui sollevava i pesi con i denti e fermava le automobili in corsa con la forza
delle braccia. Il successo fu immediato e il nuovo metodo, sistematizzato nel
libro del 1934 “Yoga Makaranda, The Nectar of Yoga” divenne la base
della maggior parte delle attuali scuole di Yoga “fisico”.
81 Copertina del libro di Krishnamacharya "Yoga
Makaranda". Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Yoga_Makaranda#/media/File:Yoga_Makaranda_cover.jpg
Il
“nuovo Yoga” di Krishnamacharya, di Bisnhu Gosh, del primo Yogananda e,
soprattutto in India, dello Shree Hanuman Vyayam Prasarak Mandal dei
fratelli Vaidya, nasce dalla volontà del Movimento Nazionalista di creare
l’immagine dell’Indiano forte, dai poteri quasi sovrumani, un Kṛṣṇa
del XX secolo in grado di distruggere il mito della “western supremacy”[10].
Si
tratta di una disciplina che unisce lo Yoga medioevale e le tecniche di
allenamento della lotta tradizionale (malla-yuddha) alle moderne pratiche
fisiche occidentali, dal Body Building di Max Sick, alla ginnastica svedese di
Henrik Ling, alla “Primary Gymnastics” di Niels Bukh; tecniche studiando le quali, forse, potremmo comprendere meglio il lavoro di riforma della cultura fisica indiana realizzato dai grandi maestri dello yoga moderno.
[1] Vedi: “Historical List of
IARF Congresses since 1901”,PDF. A cura di “The International Association for
Religious Freedom”.
[2] Un
tempio che a dir la verità, aveva ben poco di induista: scrive infatti lo
stesso Trigunatitananda: "This temple may be considered as a
combination of a Hindu temple, a Christian church, a Mohammedan mosque, a Hindu
math or monastery, and an American residence."
[3] Fonte:
-
Swami
Kriyananda, Conversations with Yogananda. Crystal Clarity Publishers.
(2005) ISBN 1-56589-202-X.
[4] hvpn.org
[6] Fonte:
-
Mark
Singleton, Mark. Yoga body : the origins of modern posture practice.
Oxford University Press.(2010) ISBN 978-0-19-539534-1.
[8] Fonte:
- Bonnie Knight. "Bishnu Charan Ghosh
and His Influence on Modern Postural Yoga". History of Modern Yoga.
(2014).
[9] Fonti:
-
Let's Call
it Danish Gymnastics: The Yoga Body – Mere Orthodoxy | Christianity, Politics,
and Culture.
Mere Orthodoxy (23 August 2011). Retrieved on 23 July 2018.
[10] Fonte:
-
Mukti
Jain Campion, (17 June 2016). "The Secret History of Yoga". BBC. Retrieved 8 January 2019. https://www.bbc.co.uk/programmes/b07flbst
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