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YOGAS CHITTA VRITTI NIRODAH

Sono sempre più convinto del fatto che (nello yoga come per altre arti) riflettere sui significati letterali dei termini "tecnici" sia una delle chiavi della conoscenza. Il sanscrito, si sa, è lingua complessa. L'alfabeto è formato da una cinquantina di lettere (meglio sarebbe dire suoni) e le parole cambiano significato a secondo della posizione che assumono in una frase o dei termini cui sono collegate. Se si parla dello specifico dello yoga, poi, la situazione si fa ancora più complicata, perché non esiste, nell'occidente moderno, nessuna arte paragonabile alla "danza di Shiva". Ogni arte ha un proprio gergo, un linguaggio tecnico nato dall'esperienza pratica, perfettamente comprensibile solo agli addetti ai lavori. In virtù della comune esperienza pratica, il gergo di un pittore di Varazze, ad esempio, avrà delle similitudini con quello di un pittore di Katmandu e alla fin fine si comprenderanno. Per lo yoga, invece, ci si è invece dovuti i