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KUNDALINI, LA MADRE DEI VENTI

“ ...Nel suo profondo vidi che s'interna, legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squadema: sustanze e accidenti e lor costume quasi conflati insieme, par tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume...” [Dante – Paradiso ] Ero un bambino quando ho cominciato a fare i conti con gli stati di alterazione, le visioni e i sogni premonitori. Per un periodo ho persino pensato di essere Shiva. Capita. Quando ho lavorato con Jinpa e Dhosam , i monaci che mi hanno iniziato al mantra yoga, avevo già trentasei anni. Non ero buddista e né lo sono adesso. Non ho mai aderito a nessun credo religioso, se devo dire la verità, e non ho mai cercato Dio, pensavo fosse ovunque, qui ed ora. Non ho nemmeno mai cercato un guru. In fin dei conti non ho mai cercato niente. E mi sono sentito raramente “a casa”. Quella di essere altro da me o di essere stato altro da me, è una sensazione che mi accompagna da sempre, ma non mi