Nel mondo virtuale ai maestri e agli insegnanti di filosofia e di yoga, si sono sostituiti i meme di Facebook e di Instagram e i post, necessariamente brevi e conditi di immagini accattivanti e di perifrasi ad effetto, pubblicati da influencer(s) della spiritualità, che assumono rilevanza non per quanto dicono e scrivono ma per il numero dei follower(s). Non è una critica, la mia, ma semplicemente una constatazione.
Il dare credito a questo o a quell'insegnamento scovato su internet porta da un lato all'aumento delle possibilità di informarsi - nel senso che proprio grazie ad internet se trovo una perifrasi ad effetto, ad esempio Sadhguru che racconta di un improbabile incontro tra Eraclito e Aristotele (vedi: https://isha.sadhguru.org/us/en/wisdom/article/stop-thinking-life ) ho la possibilità con un semplice click di andare a cercare notizie sui due filosofi greci - dall'altro porta ad un impoverimento del linguaggio e ad una banalizzazione del "Sapere".
Un esempio evidente di questo progressivo e apparentemente inarrestabile trionfo dell'ignoranza sono le "sciocchezzerie" sull'Ego, sull'individuo e sulla persona che riempiono i siti di yoga, di meditazione e di filosofia orientale; sciocchezzerie che hanno presa nel grande pubblico anche e soprattutto grazie alla incresciosa diminuzione della qualità dell'offerta formativa nelle istituzioni scolastiche e nei mass-media.
Nel secolo scorso, durante il quale, ahimè, ho vissuto i primi quattro decenni della mia esistenza, era assai difficile incontrare qualcuno che discettava di filosofia senza sapere chi fossero Parmenide, Platone o sant'Agostino e, soprattutto, senza avere conoscenza dei contenuti delle loro opere o dei fondamenti delle loro teorie, per cui, si affrontavano concetti complessi come quelli espressi dallo Yoga tradizionale, dall'Advaita Vedanta o dal taoismo, poggiando su innegabili basi filosofiche che avevano contribuito a creare una forma mentis in grado di discernere, discutere ed elaborare.
Questo processo, per noi automatico, contribuiva allo sviluppo dello spirito critico - oggi considerato una inutile e assolutamente non "remunerativa", escrescenza, che ci spingeva, ad esempio, a verificare le fonti di informazione e a non prendere per oro colato tutto ciò che ci veniva propinato nelle università come alla televisione.
In questo breve post ho cercato di chiarire il significato di Persona e di Individuo. Immagino che lo leggeranno in pochi: parlare sui social network di Locke, Plotino o Agostino è, secondo alcuni miei amici, operazione inutile o addirittura dannosa per l'immagine, ma se anche uno solo dei miei giovani allievi prendesse spunto da questo inutile scritto magari solo per verificare o criticare le mie considerazioni sarei, moderatamente, soddisfatto: una minuscola goccia di dubbio nell'immensità dell'oceano dell'ignoranza dei moderni influencer(s) della spiritualità è pur sempre qualcosa. O no?
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