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VEDERSI VISTI

"-  Se le stelle apparissero  una volta ogni cento anni  l'uomo conserverebbe  il ricordo della città di Dio  -  Non ricordo chi l'abbia scritto, ma è proprio una bella frase.  Se il sole ci mostra il mondo senza pudore, è con discrezione che i ricami oro e argento delle stelle ci portano fuori dalle tempeste, e addolciscono il vuoto angosciante della notte.  Troppo caldo il sole per fartelo amico, neppure puoi guardarlo negli occhi.  Con le stelle è diverso: godi della loro danza, sempre nuova, le saluti prima dell'alba, come un Romeo sorpreso dal canto dell'allodola, e dopo il tramonto le ritrovi lì, appese al cielo". Ryu No Kokyu Lo Yoga è una danza, la danza degli Dei. Non mi stanco mai di ripeterlo. Eppure ogni volta che un gesto, ripetuto magari mille e mille volte, prende vita, mi sorprendo. La vera bellezza è effimera. Ed è insolita. La perla di rugiada, al primo sole, emoziona più di un gioiello antico e l a ro

LO YOGA, LA DANZA E IL CANTO DELLE STELLE

Lo Yoga è un'Arte. Come la Poesia, la Scultura, la Musica. Lo Yoga è Danza ed è sempre rappresentazione, della Vita (la Dea) e dell'Essere. La Danza si basa sulla comprensione di Tempo, Ritmo e Melodia. Il Tempo stabilisce la durata della "rappresentazione": ogni Asana, ogni sequenza hanno un inizio, una fine e una storia da narrare. Il Ritmo rappresenta il numero dei singoli eventi: i gesti sono come amanti che si rincorrono, si abbracciano, si lasciano e si ritrovano. La Melodia, infine, sono le emozioni che nascono dai gesti e da cui i gesti insorgono. Un asana che non suscita emozioni non è Yoga, perché è solo dalle emozione che può nascere  तपस्  Tapas , l'Ardore. Nell'Universo tutto è vibrazione. Anche Tempo, Ritmo, Melodia sono  vibrazioni e se noi ne percepiamo la diversità dipende dal pensiero, dai sensi e dalle emozioni.  Il fluire del tempo si percepisce con la mente, è un calcolo matematico, l'azione volontaria di chi segna il confine

LO YOGA DA DIVANO E IL LETTO DEI MORTI

Cosa è lo Yoga? Boh.  " Yoga è Danzare la Vita", come dico spesso , è una definizione bella e poetica ed ha il pregio di poter essere intesa in mille modi diversi, così tutti son contenti. Certo se si ha intenzione di approfondire risulta un po' vaga. La verità, secondo me, è che ci sono almeno due Yoga, uno edulcorato, fatto di espedienti letterari, yogini lycrate e piacevoli discussioni tra illuminati della porta accanto ( è fantastico: ci sono più maestri realizzati oggi in italia che nell'India dei Veda!) ed uno " altro" , " tosto ", riservato a coloro che cercano senza neppure chiedersi il perché. C'è chi danza per esibirsi, chi per guadagnarsi il pane e chi, invece non può fare altrimenti: la danza è la sua natura.  Se devo essere sincero lo Yoga tarocco , addolcito per i palati delicati del consumatore occidentale, a me non dispiace affatto. Adoro immergermi in accese quanto inutili discussioni sui massimi sistemi,

EROS, IL DIO DELL'INIZIO

Non so se succede solo a me, f orse lo fanno tutti, chissà, ma ho notato che quando mi metto a studiare qualcosa, dalla Storia dell' Arte, alla Chimica, alla Danza comincio dalla fine. Vengo attratto dalle novità, gli studi più moderni, le ultime performance(s) poi, pian pianino, mi metto a frugare nel baule dei ricordi. Viaggio a ritroso, insomma. Non so perché lo faccio, forse ci vorrebbe qualche buon psicologo per capirlo, ma non è che mi interessi più di tanto e con la psicanalisi, annessi e connessi ho un pessimo rapporto, non mi fido. Sarà perché la maggior parte dei "dottori dell'anima" che conosco sono più fuori di testa di me. Comunque sia quando studio e ricerco vado a ritroso: comincio dalla fine e cerco di arrivare all'inizio. Grazie a questa modalità, non so quanto inusuale, ho scoperto che andando avanti, progredendo, le tecniche e le basi teoriche si complicano. Alcuni direbbero "si arricchiscono", ma a me pare che si facc

DANZARE LA VITA

La maggior parte delle concezioni spesso astruse o di difficile comprensione, che ci vengono propinate come sapere tradizionale, sono interpretazioni moderne o comunque posteriori all'elaborazione dei Veda e delle prime Upanishad.   Karma yoga,  p.e, termine usato spesso nel senso di -" Sta zitto e pedala! "-  a dir la verità sarebbe la via dei riti e delle formule magiche,  e Maya, con cui si indica l'illusorietà della vita dell'Uomo,  un particolare potere del Dio degli Oceani, e re dei Naga, Varuna . La Vita per lo Yoga non è illusione, anzi. La vera "Liberazione", "Illuminazione", "Realizzazione" o come cavolo vogliamo chiamarla, secondo i testi consiste nel vivere pienamente la propria esistenza comprendendo l'identità tra saṃsāra , che viene tradotto con "PASSAGGIO DA UNO STATO ALL'ALTRO", ma significa  INSIEME/CON [  saṃ ] l'ESSENZA [ sāra ]  e nirvāṇa che viene tradotto con LIBERAZIONE, significa 

LA RESURREZIONE DEL CAVALIERE OSCURO

Da bambino non sapevo correre. Non voglio dire che correvo male o che non correvo veloce: non sapevo proprio correre. Vedevo gli altri che lo facevano e allora ci provavo anch'io, ma non avendo assolutamente idea dell'azione del correre, provavo a muovere una parte del corpo alla volta, la mano si mette così, il polso cosà, poi la testa.  Alla fine facevo la fine del millepiedi delle Upanishad, quello che cerca di mettere la coscienza in un paio di zampe alla volta  finendo per incespicare. Correre per me non era naturale. Però mi annodavo le gambe e mi mettevo in verticale a testa in giù come fossero le cose più facili del mondo. Credevo pure di parlare con gli animali, soprattutto con le lucertole. Non sto scherzando, nelle vacanze di Natale ne ho parlato a lungo con mia madre e mia sorella ed ho scoperto che erano tanto preoccupate per la mia salute psichica da chiamarmi, in segreto, l'alieno. Quello che era normale per gli altri per me era fantascienza e vicev