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LO YOGA, LA DANZA E IL CANTO DELLE STELLE

Lo Yoga è un'Arte. Come la Poesia, la Scultura, la Musica. Lo Yoga è Danza ed è sempre rappresentazione, della Vita (la Dea) e dell'Essere. La Danza si basa sulla comprensione di Tempo, Ritmo e Melodia. Il Tempo stabilisce la durata della "rappresentazione": ogni Asana, ogni sequenza hanno un inizio, una fine e una storia da narrare. Il Ritmo rappresenta il numero dei singoli eventi: i gesti sono come amanti che si rincorrono, si abbracciano, si lasciano e si ritrovano. La Melodia, infine, sono le emozioni che nascono dai gesti e da cui i gesti insorgono. Un asana che non suscita emozioni non è Yoga, perché è solo dalle emozione che può nascere  तपस्  Tapas , l'Ardore. Nell'Universo tutto è vibrazione. Anche Tempo, Ritmo, Melodia sono  vibrazioni e se noi ne percepiamo la diversità dipende dal pensiero, dai sensi e dalle emozioni.  Il fluire del tempo si percepisce con la mente, è un calcolo matematico, l'azione volontaria di chi segna il confine

LO YOGA DA DIVANO E IL LETTO DEI MORTI

Cosa è lo Yoga? Boh.  " Yoga è Danzare la Vita", come dico spesso , è una definizione bella e poetica ed ha il pregio di poter essere intesa in mille modi diversi, così tutti son contenti. Certo se si ha intenzione di approfondire risulta un po' vaga. La verità, secondo me, è che ci sono almeno due Yoga, uno edulcorato, fatto di espedienti letterari, yogini lycrate e piacevoli discussioni tra illuminati della porta accanto ( è fantastico: ci sono più maestri realizzati oggi in italia che nell'India dei Veda!) ed uno " altro" , " tosto ", riservato a coloro che cercano senza neppure chiedersi il perché. C'è chi danza per esibirsi, chi per guadagnarsi il pane e chi, invece non può fare altrimenti: la danza è la sua natura.  Se devo essere sincero lo Yoga tarocco , addolcito per i palati delicati del consumatore occidentale, a me non dispiace affatto. Adoro immergermi in accese quanto inutili discussioni sui massimi sistemi,

EROS, IL DIO DELL'INIZIO

Non so se succede solo a me, f orse lo fanno tutti, chissà, ma ho notato che quando mi metto a studiare qualcosa, dalla Storia dell' Arte, alla Chimica, alla Danza comincio dalla fine. Vengo attratto dalle novità, gli studi più moderni, le ultime performance(s) poi, pian pianino, mi metto a frugare nel baule dei ricordi. Viaggio a ritroso, insomma. Non so perché lo faccio, forse ci vorrebbe qualche buon psicologo per capirlo, ma non è che mi interessi più di tanto e con la psicanalisi, annessi e connessi ho un pessimo rapporto, non mi fido. Sarà perché la maggior parte dei "dottori dell'anima" che conosco sono più fuori di testa di me. Comunque sia quando studio e ricerco vado a ritroso: comincio dalla fine e cerco di arrivare all'inizio. Grazie a questa modalità, non so quanto inusuale, ho scoperto che andando avanti, progredendo, le tecniche e le basi teoriche si complicano. Alcuni direbbero "si arricchiscono", ma a me pare che si facc

DANZARE LA VITA

La maggior parte delle concezioni spesso astruse o di difficile comprensione, che ci vengono propinate come sapere tradizionale, sono interpretazioni moderne o comunque posteriori all'elaborazione dei Veda e delle prime Upanishad.   Karma yoga,  p.e, termine usato spesso nel senso di -" Sta zitto e pedala! "-  a dir la verità sarebbe la via dei riti e delle formule magiche,  e Maya, con cui si indica l'illusorietà della vita dell'Uomo,  un particolare potere del Dio degli Oceani, e re dei Naga, Varuna . La Vita per lo Yoga non è illusione, anzi. La vera "Liberazione", "Illuminazione", "Realizzazione" o come cavolo vogliamo chiamarla, secondo i testi consiste nel vivere pienamente la propria esistenza comprendendo l'identità tra saṃsāra , che viene tradotto con "PASSAGGIO DA UNO STATO ALL'ALTRO", ma significa  INSIEME/CON [  saṃ ] l'ESSENZA [ sāra ]  e nirvāṇa che viene tradotto con LIBERAZIONE, significa 

LA RESURREZIONE DEL CAVALIERE OSCURO

Da bambino non sapevo correre. Non voglio dire che correvo male o che non correvo veloce: non sapevo proprio correre. Vedevo gli altri che lo facevano e allora ci provavo anch'io, ma non avendo assolutamente idea dell'azione del correre, provavo a muovere una parte del corpo alla volta, la mano si mette così, il polso cosà, poi la testa.  Alla fine facevo la fine del millepiedi delle Upanishad, quello che cerca di mettere la coscienza in un paio di zampe alla volta  finendo per incespicare. Correre per me non era naturale. Però mi annodavo le gambe e mi mettevo in verticale a testa in giù come fossero le cose più facili del mondo. Credevo pure di parlare con gli animali, soprattutto con le lucertole. Non sto scherzando, nelle vacanze di Natale ne ho parlato a lungo con mia madre e mia sorella ed ho scoperto che erano tanto preoccupate per la mia salute psichica da chiamarmi, in segreto, l'alieno. Quello che era normale per gli altri per me era fantascienza e vicev

LO YOGA FA MALE

Non praticate yoga! Lo yoga fa male. No, non sto dicendo di non praticare asana , o di non fare esercizi respiratori, per carità: gli asana rinvigoriscono il corpo, e le tecniche respiratorie allontanano le malattie di gola e polmoni. Cercate però di non cadere nella tentazione di praticare per davvero quello yoga di cui parlano le Upanishad e gli inni vedici, quello che in teoria dovrebbe condurre all'illuminazione. Fuggitelo come la peste! Distrugge i rapporti interpersonali, scatena invidie e gelosie, ed è potenzialmente pericoloso per la struttura stessa della società. Il primo pericolo sta nelle basi teoretiche, lo yoga non va d'accordo con le religioni, non si pone neppure il problema dell'esistenza di Dio e le religioni sono la struttura portante della nostra civiltà: “ ....c'era un ondeggiare, prima dell'inizio, era forse un Oceano? “- recita più o meno il canto della creazione del Rig Veda (X, 129, mi pare) - “ ... che ci sia stato o no un creatore fors

HATHA YOGA - LA DANZA DEGLI DEI

Lo  Hatha  Yoga è una  danza .  I movimenti dello Yogin devono sempre essere morbidi ed eleganti, come quelli di un serpente che, lentamente, svolge le sue spire. L'āsana (la postura) deve essere assunto senza sforzo, con la naturale eleganza del gatto di casa che, risvegliato dall'odore del cibo, balza giù dal divano e si stiracchia la schiena.  Il gesto dello Yogin DEVE essere bello . E questo non per rincorrere un qualche astratto ideale estetico, ma per una necessità pratica: la tensione muscolare rende difficile, se non impossibile, la percezione della circolazione delle energie sottili ("sottili come il filo del ragno", si legge nei testi tantrici) e senza percezione e utilizzazione delle correnti energetiche, le kriyā, non si può parlare di yoga.  Piccola parentesi: la parola  क्रिया kriyā , che significa "tecnica operativa", "azione","performance", nello yoga sta ad indicare il "lavoro" che si deve effettuare durante l