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ADVAITA VEDANTA - IL MALE COME BLOCCO ENERGETICO

In sanscrito esiste un concetto di male chiamato  पाप pāpa  ed esiste un concetto di bene chiamato पुण्य puṇya. Percorrendo il sentiero diretto o  Pravṛtti  il male,  पाप pāpa,  sarà tutto ciò che si oppone all'adempimento del nostro  dharma  ed all'ottenimento degli strumenti ( अर्थ artha  ) che ci permettono di soddisfare i nostri desideri ( काम kāma ). Percorrendo il sentiero inverso, la via di ritorno o  Nivṛtti , si è invece sulla via di rinuncia. Il sentimento di Pietà nei confronti degli altri che assume una connotazione positiva nel sentiero diretto ( pravṛtti ) rappresenterà invece un problema per chi percorre la via a ritroso.Per questo motivo  alcuni  shakta  o alcuni advaitin  vengono giudicati dagli altri insensibili, immorali (meglio sarebbe dire  A-morali ) o addirittura, falsi maestri. Argomento delicato...prendiamola alla lontana: tra coloro che si interessano di  advaita  , si sente parlare spesso di  वासना vāsanā   ( termine che indica sia impressioni inco

BAMBINE VIOLATE

Fine maggio. Sera. Con Roberta stiamo chiudendo la palestra. Ci fermiamo un attimo a guardare  le tracce del tramonto. Il cielo di Roma è ancora rosso, là in fondo. Un bel rosso acceso. Bello. Lei arriva, di corsa, respiro pesante. Potrebbe avere quindici, sedici anni. Le occhiaie scure stonano con il viso d'angelo. Roberta le dà un bicchier d'acqua. Piano piano si calma,  balbetta qualcosa, dice che è tutto ok. Il mio ennesimo viaggetto verso l'inferno  degli umani è cominciato così, con un tramonto ed una ragazzina in fuga. Polizia e carabinieri non possono far niente, dicono, si è scoperto che l'angelo con le occhiaie è maggiorenne e se non c'è  fragranza di reato.... I centri d'ascolto ascoltano, si, ma con la segreteria telefonica. le parrocchie sono deserte. A tarda notte qualche spirito benigno ci fa incontrare M. una suora indiana.("Che ci fa una suora indiana in mezzo alla strada all'una di notte, sul raccordo anulare?").

MA CHI ERA PATANJALI?

Qualcuno, credo fosse Einstein, ma potrei sbagliare, una volta disse che " il vero ricercatore è colui che si pone le domande stupide che  altri non hanno il coraggio di fare ". Io non so se sono un ricercatore autentico. Di certo faccio spesso domande stupide. Tempo fa mi sono chiesto: " Ma chi era Patanjali ?". Lo so che a qualcuno non parrà affatto una domanda cretina, visto che molti sono coloro che   non hanno neppure mai sentito parlare di Patanjali , m a per me, che pratico yoga da una vita e ho passato anni (non sto mica scherzando!) sugli  Yoga Sutra  è un po' come se un tifoso di calcio si chiedesse  "Chi è Balotelli?". Le notizie che ci danno gli studiosi più seri, o che così si definiscono, sono piuttosto vaghe. Alcuni lo ritengono un personaggio mitico o un nom de Plume sotto il quale trovano dimora ricercatori di varie epoche. Altri parlano di due Patanjali distinti, un grammatico, allievo di Pāṇini , ed uno Yogin maestr

IL SESSO DEI NATH - HATHAYOGAPRADIPIKA

"[...]Che uomo e donna si esercitino a risucchiare sperma e  liquido vaginale mediante la contrazione dei muscoli sottili del pene e della vagina [...]  [...] che l'uomo si eserciti a risucchiare lo sperma anche dopo che è stato versato all'interno della vagina[...] [...] Il vero Yogin aspira con il pene [...] sia lo sperma che i fluidi sessuali femminili[...]  [...] Dopo aver fatto l'amore, uomo e donna devono ungere i loro corpi con sperma e fluidi vaginali insieme e rimanere seduti in pace godendosi la loro gioia[...]  [...] il controllo dei fluidi sessuali fa bene anche se c'è l'eiaculazione[....]  [...] Lo sperma più buono è quello mediano. Quello iniziale è troppo carico di bile e quello finale è povero di sostanze nutrienti [...]"  Le frasi che ho citato non le ho rubate dalla delirante iniziazione dell'adolescente  Justine  immaginata dal  Marchese de Sade . E nemmeno da un manuale ad uso di incappucciati fautori di orge alla " Wi

ANATOMIA DELL'ANGOSCIA

Che cosa è l'ANGOSCIA? Kierkegaard la chiamava " il sentimento della possibilità ". Definizione intrigante. Fa emergere un paradosso tipico della condizione umana: ha la sensazione, l'Uomo di condividere con gli dei, l'Uomo, il potere dell'infinita creatività, e, insieme, è schiacciato dal pensiero delle conseguenze delle sue azioni. Un Dio annichilito, catturato dalla tela dei vincoli e delle leggi da lui stesso create. Un Angelo luminoso, nato per le grandi altezze, e un ragno famelico che si ciba di se stesso. Come siamo strani: a guzzini di noi stessi usiamo i nostri poteri per impedirci di volare. Per impedirci di essere felici. " Trovare giustificazioni non ti porterà cammelli in dono ", diceva il Mullah Nassr Eddin, ma la mente ha il demoniaco potere di giustificare sia le azioni, sia  i blocchi che le impediscono, le azioni. Quando la speranza di liberare, in un futuro possibile, i nostri desideri autentici e le nostre po

LA BEATITUDINE DEL CORPO E IL DIO OLTRE I CONFINI

"yogo bhogāyate sākshāt  duṣkṛtam   sukritāyate  mokṣāyate hi samsārah kauladharme kuleśvar i"   (Kulārnava Tantra)   Per il Tantrismo lo Yoga è godimento sensuale [ yogo bhogāyate ], e il piacere trasforma il mondo empirico, l'esistenza terrena, in un luogo di liberazione. Suona strano peer chi è abituato a pensare allo Yoga  come distacco e controllo delle passioni, ma, secondo me,  se si leggessero con attenzione i primi canti dei Veda e le prime Upanishad si scoprirebbe che la realizzazione è la comprensione dell'identità di Essere e Divenire, di  Nirvana  e  Samsara, diversi tra loro  "come il mare e l'onda". Due facce della stessa moneta,insomma. La natura dell'essere umano è  ānanda , beatitudine suprema, uno stato che coincide con la libera comunicazione tra ambiente interno (CITTA AKASHA) e Universo (MAHA AKASHA), ma c'è un qualcosa, un blocco, una specie di peccato originale, forse,  che ci impedisce di vivere pienamente. Al di là