A maggio ho ricevuto una mail stravagante: " Dedicato a te " - diceva- " In memoria di Paolo Proietti ". Era l'invito ad una manifestazione in memoria di un mio omonimo, morto di cancro lo scorso anno. Ci ho riso su. Il messaggio mi è arrivato identico, ogni due tre giorni, per quasi un mese. In quel periodo amici e amici di amici hanno avuto lutti incidenti e guai di ogni genere. Roba da grattarsi le balle fino a farle sanguinare. Ho fatto finta di niente. Poi la vita mi ha buttato addosso una vagonata di dolore. Un dolore che non mi apparteneva e che mi attanagliava la gola. Un dolore che si faceva angoscia. Mi sono reso conto che da metà aprile, quando c'è stata l'eclissi di luna, sono come regredito: la serenità, la consapevolezza dell'aspirante advaita che ha ricevuto o creduto di ricevere conferme e riconoscimenti dalla Dea, dalla Vita, da Shiva (Shivo'Ham) si è sciolta nel pianto lacrimoso di un bambino. Un bambino inquietante
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