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UESHIBA E L'ASCOLTO SENZA SCELTA

Ieri sera Angelo, il Maestro di karate della mia palestra, si allenava in canotta. Cosa non usuale, per lui. Sul braccio sinistro ha un bel tatuaggio di Ueshiba.  " Muramuko ", come lo chiamavano gli iniziati del Koto Dama, lo shintoismo esoterico.  Muramuko è una spada, anzi la Spada, uno dei tre simboli del Giappone assieme allo Specchio e alla collana di Giada. Per i giapponesi Ueshiba era una spada. Questo vuol dire due cose: la prima è che la spada, per loro, ha vita, vita propria. La seconda che Ueshiba era uno strumento, non proprio un essere umano. Per praticare davvero lo Ai Ki Do (e il Qi Gong  e lo Yoga) bisogna metter da parte l'ego e connettersi con l'Universo. Bisogna "a scoltare e ubbidire ". Per noi non è facile da capire. I valori fondanti della  nostra società sono la volontà individuale, l'autostima,  la  determinazione, la ricerca del successo personale. In  tempi  in cui anche gli uomini di lettere, i pitt

PATANJALI E IL POTERE DELL' EVOCAZIONE

Con il Potere dell'Evocazione lo Yogin può creare interi Universi, risvegliare le divinità assopite nel suo corpo carnale, trasmutare la materia. La capacità di evocare è il frutto   della profonda concentrazione senza pensieri e del desiderio senza desideri.  Chi ha amato anche una sola volta come sanno amare gli adolescenti sa, deve sapere, il potere dell'evocazione.  Basta ricordare.  L'Amore che nulla pretenbde se non il donarsi  trasforma magicamente l'amata (l'amato).  I suoi occhi si fanno più brillanti,  la pelle più luminosa, i  gesti più aggraziati.  La vita vibra in ogni cellula, a frequenze sempre più alte. Poi è l'amante a trasfigurarsi:il suo corpo assume la stessa   luminosità, la grazia, la bellezza dell'amata   Luminosità, grazia , bellezza che egli stesso ha evocato con la profondità della concentrazione senza pensieri.  L' AMOR CHE A COR GENTILE RATTO S'APPRENDE e l'AMOR CH'A NULLO AMATO AMAR PERDONA di Dant

IL FLUSSO DELLA MEDITAZIONE

Nello yoga si parla spesso di Nirodha.  Anche perchè è parola presente nel secondo dei sutra di Patanjali , il più famoso, Quello che viene tradotto con : " Lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente " o qualcosa del genere.  Le traduzioni dal sanscrito di solito si fanno confrontando tra loro altre traduzioni e/o facendo riferimento ad autori riconosciuti come attendibili.  E' un buon metodo.  Ma anche cercare di comprendere da soli, parola per parola, può essere interessante  Leggendo Shankara in più parti ho trovato di riferimenti a Nirukta.  Nirukta è un libro.  Ed è un metodo di interpretazione dei testi e delle singole parole abbastanza singolare.  Una specie di etimologia fantastica.  Nirodha ad esempio solitamente si fa provenire da un verbo (credo niruddham) che significa frenare, arginare ecc. ecc.  Corretto.  Lasciando spazio alla fantasia, però. si fanno strada delle ipotesi che possono essere divertenti .  निर nira , ad esempio, sta per c

LO YOGA DEL RIPOSO

" Yoga Sutra " di  Patanjali  è  uno dei testi più studiati e citati della letteratura Yoga Si tratta di un testo sorprendente: ogni volta che lo sfoglio mi sembra di trovare nuovi significati e nuove indicazioni, tra virgolette, "operative.  P atanjali (con la coda di serpente) e  Vyaghrapada (con le zampe di tigre)  al tempio di Chidambaram Navigando per il web e per scuole non virtuali, mi sono fatto l'idea che di solito se ne leggano solo alcune parti. Il "praticante medio" sa che ci sono gli otto " anga"  (Yama, nyama ecc. ) di derivazione Jainista e buddista, sa che "LO YOGA E' LA SOSPENSIONE DELLE MODIFICAZIONI DELLA MENTE", ma se chiedi delle  siddhi  (poteri paranormali) e della maniere di ottenerle o del rapporto tra  Kshana  (istante) e  Krama  (successione di "quadri evento"), che pare siano importanti (tanto importanti!) per  Patanjali , fa scena muta, o quasi. Secondo me varrebbe la pena di leg

LA CASTAGNA D'ACQUA

  "Liberarsi dai vincoli" è un bello slogan. Ma per uno yogin potrebbe essere qualcosa di più. Se riuscissimo a togliere di mezzo le pastoie dei "sistemi culturali" forse potrebbe cominciare a comprendere davvero gli insegnamenti dello yoga. Cosa sono i Sistemi Culturali? Sono le creazioni della mente umana, i tentativi di far rientrare tutti i fenomeni in un terreno delimitato dalle credenze religiose, le idee filosofiche e le teorie pseudoscientifiche. Se riuscissimo a leggere i testi di hatha Yoga facendo pulizia delle idee pregresse, senza tentare di trovare dei collegamenti con Platone e  Jung,  San Paolo  e Freud, Di Caprio ed Blavatsky forse i misteri della meravigliosa Arte dello Hatha Yoga ci apparirebbero molto meno misteriosi. La parola chiave dovrebbe essere semplicità. Sembra facile! La nostra mente quando si legge un testo antico che  ha una qualche  attinenza con la filosofia e la religione, va in automatico e aggiunge una marea di contenuti e rife

LA MADRE DEI VENTI

“...Nel suo profondo vidi che s'interna, legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squadema: sustanze e accidenti e lor costume quasi conflati insieme, par tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume...” [Dante – Paradiso ] Ero un bambino quando ho cominciato a fare i conti con gli stati di alterazione, le visioni e i sogni premonitori. Per un periodo ho persino pensato di essere Shiva. Capita. Quando ho lavorato con monaci Gelugpa  avevo già trentasei anni. Non ero buddista e né lo sono adesso. Non ho mai aderito a nessun credo religioso, se devo dire la verità, e non ho mai cercato Dio, pensavo fosse ovunque, qui ed ora. Non ho nemmeno mai cercato un guru. In fin dei conti non ho mai cercato niente. E mi sono sentito raramente “a casa”. Quella di essere altro da me o di essere stato altro da me, è una sensazione che mi accompagna da sempre, ma non mi piace parlare di reincarnazione. Spesso chi è insoddisfatto della propria

IL SAMADHI IN PATANJALI

Le disquisizioni tecniche, storiche o filologiche sui testi base dello Yoga, spesso annoiano. Un tempo, durante gli stage e le lezioni, parlavo spesso delle scritture, dei significati letterali delle parole, delle loro interpretazioni in base alla fantasiosa etimologia indiana (Nirukta),  ma ho scoperta che la maggior parte degli ascoltatori si annoiava, si distraeva. finivo per fare inutili monologhi che puzzavano di erudizione. Col tempo la percentuale  di chiacchiere più o meno erudite è diminuita fino ad arrivare al minimo indispensabile. Lo yoga è essenzialmente pratica. Meglio, mille volte meglio  far sperimentare uno stato psicofisico anziché passar le ore a parlare di sesso degli angeli e a cercare perifrasi ad effetto per risvegliare un auditorio semiaddormentato. Pure ogni tanto credo sia  bene puntualizzare qualche concetto di base,  rinfrescare un po' i fondamentali, che a lungo andare si rischia di dimenticare chi siamo e dove si va a parare. Un sorriso,