Passa ai contenuti principali

Post

ASHTANGA YOGA NON È YOGA (seconda parte)

 Più o meno un anno fa scrissi un post dal titolo "Ashtanga Yoga non è Yoga" che sollevò moltissime polemiche. Alcuni praticanti di Ashtanga (pochissimi a dir la verità) arrivarono ad insultarmi pubblicamente e privatamente. Molti altri espressero il loro disappunto affermando che le mie teorie dipendevano dalla mia ignoranza in materia. Il rumore sollevato dall'articolo mi sorprese assai. In realtà nel testo affermavo semplicemente che nelle tradizione indiana esistono due discipline diverse che usano una terminologia e delle posizioni simili, ma hanno finalità diverse: lo Hathayoga di Goraksha e la Vyayama Vidya (detta anche Yogya talvolta). Lo Hathayoga è (sarebbe) una pratica alchemica che usa lo strumento del samadhi e del samyama per ottenere una serie di realizzazioni "parziali" (siddhi e riddhi) ed una realizzazione finale definita Moksha o Sahaja, e si basa sulla pratica (sadhana) di asana, pranasamyama, yantra, mudra, mantra, puja,manana

I "PUNTI DI FATICA" - LA PRATICA DELL'EVACUAZIONE NELLO YOGA TANTRICO

Nella pratica della Trasformazione delle Energie Negative bisogna tener presente che se uno è intriso di rabbia e odio difficilmente la riconoscerà in sé stesso. L'acqua del mare non sa di essere acqua di mare. Proverà però sempre attrazione per la terra (le onde corrono a frantumarsi sugli scogli appena possono...) e da questo potrà indovinare la propria natura. Spesso, come per magia, le persone che ci stanno d'intorno sembrano diventare parti di noi. Si comportano come abbiamo imparato a comportarci nell'infanzia o, magari in vite precedenti(?), con gli stessi vizi, debolezze e modalità espressive. Naturalmente siamo noi che le vediamo cosi, non sono loro ad esserlo. È il fenomeno della proiezione, un fenomeno la cui conoscenza è fondamentale nel Tantra. È dalla consapevolezza della “Proiezione” che nasce la pratica dell’Evacuazione L’evacuazione è una delle cinque azioni fondamentali dell'essere umano. Ci sono cinque azioni, collegate ai cinq

TARKA E VICĀRA: MEDITAZIONE SU “TU SEI QUELLO”

Ormai gli incontri del lunedì sera su Patañjali a Madreterra (via Palestro 15, a Padova) sono diventati un appuntamento fisso. Trovo assai interessante il fatto che un gruppo, sempre più numeroso di persone, dopo una giornata di studio e di lavoro anziché passare la serata in un bar o sparapanzarsi davanti alla televisione, si riunisca per parlare di un filosofo morto più di duemila anni fa. Tra l'altro, fino ad ora, nessuno ha avuto degli attacchi di narcolessia. Molto interessante. Il prossimo lunedì parleremo della Logica vedanta e del samadhi sa vicāra, quello che segue è un estratto delle schede tecniche che distribuiremo. Om Adesh! La meditazione su Tat Tvam Asi è tecnica operativa. Vediamo in che consiste tale tecniche operativa. Ripetere per centinaia o migliaia di volte Tat tvam asi o Tu sei quello, forse produrrà qualche effetto, ma a leggere i testi della tradizione advaita (vedantasara, vivekacudamani ecc.) viene da pensare che si tratti di qualcosa di più