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LO YOGA, L'AUTO-STIMA E IL MITO DEL 10%

Il potere delle parole mi ha sempre affascinato, ne basta una, pronunciata in un certo modo,in un determinato momento per cambiare la vita di una persona, di una famiglia o di una nazione. Pura magia. A volte per determinare il corso della storia basta la sua assenza. Ricordo ad esempio uno studio, di Noam Chomsky sulla lingua cinese all'epoca dei mandarini. Pare che contadini e allevatori, tartassati dai nobili e umiliati dalle loro angherie,  se la passassero assai male in quei tempi, ma, stranamente, nelle cronache non c'è traccia di disordini e tentativi di rivolte. La spiegazione, secondo Chomsky, era da ricercarsi nell'assenza di una parola che significasse " ribellarsi contro l'ordine costituito ". I contadini stavano male, sapevano che la colpa era dei loro governanti, ma non avevano gli strumenti linguistici per esprimere il loro dissenso e,quindi,per trasformarlo in azione. I napoletani ai tempi di Masaniello potevano dire -"S tiamo

LO YOGA TRA ARTE E GINNASTICA

Trovo assai strane le polemiche che stanno montando attorno all'idea di organizzare delle gare di "Ginnastica Yoga", tra l'altro si tratta di polemiche che riguardano solo il movimento yogico italiano:in India si fanno da sempre (Sai Baba di Shirdi si è guadagnato da vivere facendo esibizioni e gare di Yoga per anni), in Argentina c'è una efficientissima "Federazione di Yoga Deportivo" e in Francia si svolgono regolari campionati di "Yoga Artistique" e "Yoga Artistique Rytmique" senza che nessuno gridi allo scandalo. Alcuni miei colleghi italiani  parlano addirittura di "tradimento" o  di "mancanza di etica" (?). Mi chiedo  il perché. Forse dipende da una banalizzazione dell'insegnamento neoplatonico, con il concetto plotiniano di corpo inteso come grezza e sporca materialità opposto allo spirito puro e incontaminato. Ma basterebbe far notare che lo Yoga per sua natura,è non duale e la scissio

GINNASTICA YOGA - DELSARTE E LA VIA SOMATO-PSICHICA

Laura Nalin (Yoga Citra) in Raja kapotāsana La Psico-somatica, tecnicamente, è una branca della medicina e della psicologia clinica che individua le cause di un disturbo fisico ("somatico") in una serie di processi e contenuti psichici. Ai nostri giorni, grazie al diffondersi della New Age, da attendibile teoria medica, la Psicosomatica si è trasformata in una verità assoluta, fino ad abbracciare tutte le manifestazioni dell'essere umano. Non c'è evento che non sia legato a un qualche "nodo psichico": se scivolo sulla strada bagnata la causa del capitombolo non sarà mai nelle suole lisce delle scarpe o nella mia sbadataggine, ma in un qualche conflitto interiore o, addirittura, in un messaggio proveniente dall'Universo. Sulla base di testi come " Malattia e Destino "di Thorwald Dethlefsen, si è creato un precisissimo, ed interessantissimo, sistema di interpretazione di sintomi, disagi fisici ed eventi accidentali

IL TERZO OCCHIO - LA VISIONE INTERIORE NEL TAOISMO E NELLO YOGA

  Hairakhan Baba, in questa foto, non è sotto l'effetto di qualche droga psicotropa. Il suo sguardo allucinato è frutto di una tecnica di meditazione, citata dalle Yoga U paniṣad, che consiste nel volgere lo sguardo contemporaneamente all'esterno e all'interno di sé fino a visualizzare il cerchio della Luna Piena davanti al cakra della Fronte. In pratica bisogna "guardarsi dentro", non in senso metaforica, ma fisicamente. Concetto non facile da comprendere per gli occidentali. Guardarsi dentro per noi significa osservare, giudicare, analizzare i pensieri, le emozioni, i desideri e tutto quello che consideriamo interiorità. Così quando leggiamo nei testi cinesi o indiani, la descrizione, di dei, palazzi o città interiori, automaticamente pensiamo a simboli di processi psichici. a immagini di sogno, a allucinazioni o metafore.  Si legge  ne "IL SEGRETO DEL FIORE D'ORO", traduzione di R. Wilhelm (pag. 118 dell'ed. Boring

GINNASTICA YOGA - LA SPAVENTEVOLE SIMMETRIA DEL CORPO UMANO

"Tyger! Tyger! Burning bright In the forests of the night: What immortal hand or eye Could frame thy fearful symmetry?" Mi sono portato dietro questi versi di William Blake per anni. Intendo fisicamente: l'avevo scritta sulla prima pagina di un quadernino a quadretti che usavo per prendere appunti. Erano i miei primi anni di studio dello haṭhayoga e, con l'entusiasmo tipico dei neofiti, praticavo tre, quattro ore al giorno. Mi svegliavo all'alba, doccia fredda ed esercizi di scioglimento, poi meditavo una mezz'oretta e andavo a scuola. Il pomeriggio mi dedicavo agli āsana e alle sequenze. Ricordo che per "far mia" la posizione dello Scorpione ci ho messo un estate intera. Se penso alle polemiche attuali sulla Ginnastica Yoga e alle divisioni attuali tra "Yoga Fisico" e "Yoga Spirituale" mi viene da ridere: per noi yogin degli anni '70 la pratica fisica, lo studio dei testi e la pratica meditativa andavano d

PSICOLOGIA DELLO YOGA: LO STATO NATURALE E LA SPIRALE CENTRIPETA

Ciò che nello Yoga si definisce Stato Naturale ( sahaja ) è una condizione di libera e totale comunicazione. Se pensiamo a ciascuno di noi come ad un  campo morfico , una bolla di informazioni, il livello coscienziale dipenderà dall'ampiezza di questa bolla, ovvero dalla capacità di scambiare informazioni con il maggior numero possibile di esseri viventi. Nell' illuminato  il  campo morfico  è l'universo intero.  Essendo l'Illuminato l'Essere Umano nel suo Stato Naturale, si deve praticare Yoga con la consapevolezza che la Realizzazione - ovvero la libera e totale comunicazione di energie (informazioni) dall'interno all'esterno - sia uno stato accessibile a ciascuno di noi.  Anzi, "dovrebbe essere" la condizione normale ("naturale") dell'Essere Umano, una condizione di felicità e soddisfazione assai lontana dall'ansia di compiutezza che ci affligge,  La "Anormalità" e la sofferenza che ne conseg