"Il Sacrificio di Satī", tratto da "Le dieci Forme della Dea", libro in preparazione. Dopo l’apparizione di Uṣā, Brahmā, il Demiurgo, aveva creato una moglie per il figlio Dakṣaprajāpati, Prasūti, e aveva affidato loro l’incarico di generare delle spose per gli dei, i guardiani delle direzioni e i saggi veggenti. Fu così che Kama si sposò con Rati, la Passione, Agni con Svāhā, l’Offerta, e Candra, la Luna, con le 27 stelle sorelle. Il Cosmo aveva ormai assunto la forma che ci è oggi familiare, ma giaceva in se stesso, immobile e inutile come un vascello nel deserto. Per far girare le ruote della Vita bisognava che Śiva uscisse dalla sua Quiete perfetta, arrendendosi alla Legge del desiderio. Ispirata da Brahmā, Prasūti pregò, insieme al marito, la Grande Madre dell’Universo, la implorò di scendere nel suo ventre in forma di donna, la supplicò di donare il cuore al Naṭarāja. - “ E sia!” - disse la Dea – “ ma ricordate: niente e nessuno dovr
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