Alcuni testi tradizionali, purtroppo poco considerati dalle case editrici specializzate e dai “grandi marchi dello yoga, sono – sarebbero – fonte di grande ispirazione per i praticanti. Uno di questi, secondo noi è lo Śāktavijñāna di Somānanda [1] . Il testo di Somānanda parla di anatomia ed energia sessuale e - al contrario, di molti testi più famosi, spesso enigmatici e passibili di molteplici interpretazioni tutte diverse tra loro - è scritto in un linguaggio chiaro e comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Per fare un esempio prendiamo un brano in cui l’autore parla del pavimento pelvico e della possibilità di generare energia facendo vibrare un “bulbo” di forma triangolare, posto alla base dei genitali, che l’autore chiama “Castagna d’acqua” [2] . Śāktavijñāna 4-14 [3] : 4. […] Tra ombelico e genitali, si trova il bulbo conosciuto come cakrasthāna. 5. Quando si riesce a interrompere la respirazione ordinaria ci si deve concentrare proprio sul bulbo.
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