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LA SCIENZA DELLO YOGA - IL DIAFRAMMA TORACICO

Il diaframma toracico è il più importante muscolo -  o meglio, una “lamina muscolo-tendinea - respiratorio. Si tratta di una struttura complessa: Al centro, quella zona bianca che nell'immagine  sopra sembra il grasso della bistecca, c'è una zona tendinea chiamata “ centro frenico ”, punto di arrivo dei nervi frenici responsabili del suo movimento. Dal centro bianco, paragonato ad un trifoglio per la sua forma, nascono delle fibre che vanno a formare tre diverse fasce muscolari: -       La prima ( sternale ) si attacca, in avanti alla “punta inferiore” dello sterno detta “processo xifoideo” o “appendice ensiforme”, collegandosi ai fasci mediali del muscolo retto dell’addome e alla cosiddetta “linea alba” la struttura “apnoneurotica” – ovvero la fascia fibrosa che ricopre i muscoli e va a trasformarsi in tendine per permettere l’inserzione ossea del muscolo – dei muscoli obliqui, esterno e interno, dell’addome.; -       La seconda ( costale ), si ins

LA SCIENZA DELLO YOGA. LA POSTURA DELLA LOCUSTA

Viparīta   Śalabhāsana. “Like a moth repeatedly flies into a fire and is burned again and again,  Rādhā plunged into the fire of love” (Sivarama Swami , “ Kṛṣṇa-saṅgati: Meetings with Kṛṣṇa ”) Ogni posizione dello Yoga va considerate come un viny āsa, una sequenza formata da vari motivi e posture che, fluidamente e con il minimo sforzo muscolare, conducono il praticante ad assumere la posizione base e, altrettanto fluidamente, lo conducono lo portano ad “uscire” dall’ āsana e a porsi in una posizione finale, di rilassamento, che potremmo definire “di ascolto”. La sequenza di Śalabhāsana , è il settimo āsana della serie Rishikesh, Abitualmente si traduce con "Locusta", ma il termine più appropriato sarebbe “Falena [1] ”.   La posizione originaria è quella con il busto e le gambe sollevate, ad imitare il volo di un insetto.  Sequenza di Śalabhāsana.   La posizione originaria è quella con il busto e le gambe sollevate, ad imitare il volo

LA SCIENZA DELLO YOGA - LA RESPIRAZIONE PRIMARIA E LA PERCEZIONE DEL SISTEMA OSSEO

Senza "l Ascolto Interiore '" la pratica dello yoga è una pratica monca. L'Ascolto Interiore va inteso  quella particolare sensibilità - quasi febbrile - che , attraverso il controllo dei muscoli sottili, porta lo yogin a percepire con chiarezza, ad esempio, il movimento dei fluidi corporei o il variare delle tensioni muscolari e della postura in relazione agli stati d'animo. Qualche volta questa indispensabile sensibilità è una dote innata,  altre insorge in seguito ad eventi particolari - come infortuni che costringono ad una lunga immobilità - ma nella maggior parte dei casi si tratta di una abilità   che va acquisita per mezzo di una pratica costante  accompagnata da una conoscenza non superficiale dell'anatomia e della fisiologia. Un esercizio interessante a questo fine è quello della "danza delle ossa", basato sull'interazione tra il respiro ordinario e il movimento di tutte le ossa delcorpo causato dalle maree del liquid