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CARL GUSTAV JUNG,PSICOLOGO ANTISEMITA E AGENTE DELLA CIA

Un mio Post su Facebook, nel quale ricordavo l'antisemitismo di Jung, la sua passione per Hitler e il suo essere stato, dopo il 1943 un agente dei segreti americani (OSS, dall'inizio degli anni '50 CIA) ha provocato reazioni di sorpresa e incredulità. Si tratta di fatti noti da tempo, ma nella cultura che io definisco post new age caratterizzata da un manicheismo comprensibile e talvolta preoccupante, la genialità - perché nessuno mette in dubbio la genialità di Jung - non è compatibile con il nazismo e con l'appartenenza ai servizi segreti americani. Nel caso del grande psichiatra/psicologo svizzero il rifiuto di accettare la verità storico nasce anche dal suo essere diventato, negli anni '60 e '70 un mito dell'intelligenzia di sinistra, che vedeva nella ricerca psicologica di Jung uno strumento per riappropriarsi dell'individuo, nel rispetto dello slogan, mutuato dal femminismo, "il Personale è Politico". Chiunque si occupava di inconscio

Yoghiadi 2020 - Riflessioni sul Rapporto tra Yoga e Sport

  L’immagine che accompagna questo articolo è una illustrazione del Malla Purāṇa , “ l’antico racconto dell’atleta ”, conservato al Bhandarker Oriental Research Institute di Pune. Si tratta di una copia risalente al 1731 di un documento probabilmente antichissimo diviso in diciotto capitoli che descrivono con grande precisione la dieta, i rituali e le tecniche di allenamento degli atleti professionista dell’India antica. In Occidente il Malla Purāṇa , a quanto ne sappiamo, non è mai stato pubblicato , e le prime notizie che lo riguardano si devono a Norman E. Sjoman - uno studioso canadese laureato in sanscrito all'Università di Pune, praticante di Yoga Iyengar - che ha avuto modo di studiarlo negli anni ’90 e ne ha riportato ampi stralci in un libro pubblicato in India nel 1996, “ The Yoga Tradition of the Mysore Palace ” [1] , dove  parla delle affinità tra gli esercizi del Malla Purāṇa e lo Yoga moderno, citando il “Saluto al Sole” ed una serie di diciotto āsana (postu

LA NASCITA DELLA DEA

  “Giacché le più strette furono riempite di fuoco non mescolato, e quelle seguenti di notte, ma in esse si immette una parte di fiamma; nel mezzo di queste è la Dea che tutto governa” (Parmenide, frammento 12)     In India la Dea è ovunque. È attraverso le sue labbra che sussurriamo parole d’amore o lanciamo invettive. È con i suoi occhi che godiamo dello spettacolo del tramonto e dell’orrore delle battaglie. Ed è sua la pelle che freme al primo vento d’inverno o alla carezza dell’amante. Ogni tanto decide di presentarsi, in carne ed ossa, sul palcoscenico della creazione e, sotto i nostri sguardi attoniti, mette in scena lo spettacolo della Bellezza Pura. E allora non ce n’è per nessuno: anche il dio più potente o il demone più spaventoso, ridotti al ruolo di comparse, non possono far altro che mettersi da parte. Sono tutte per Lei le luci della ribalta, e ogni suo gesto, ogni sua parola, strappano applausi e grida di meraviglia al critico più esigente. Lei è la Vita, ma

SEX, DRUG AND YOGA

  “Una certa leggenda orientale narra di un mago ricchissimo che possedeva numerosi greggi. Quel mago era molto avaro. Egli non voleva servirsi di pastori, e neppure voleva recingere i luoghi dove le sue pecore pascolavano. Naturalmente esse si smarrivano nella foresta, cadevano nei burroni, si perdevano, ma soprattutto fuggivano, perché sapevano che il mago voleva la loro carne e la loro pelle. E a loro questo non piaceva. Infine il mago trovò un rimedio: ipnotizzò le sue pecore e cominciò a suggerire loro che erano immortali e che l’essere scuoiate non poteva fare loro alcun male, che tale trattamento, al contrario, era per esse buono e persino piacevole; poi aggiunse che egli era un buon pastore, che amava talmente il suo gregge da essere disposto a qualsiasi sacrificio nei loro riguardi; infine suggerì loro che se doveva capitare qualcosa, non poteva in ogni caso capitare in quel momento e nemmeno in quel giorno, e per conseguenza non avevano di che preoccuparsi. Dopo di che il mag