Passa ai contenuti principali

Post

YOGA E QI GONG - L'ALCHIMIA DELLE MANI

Si racconta che le " Mani di Buddha " o "  dodici posizioni di Da Mo ", siano il primo esercizio insegnato dallo  Yogacharya Bodhidharma  ( Da Mo  in cinese) ai monaci del monastero di  Shaolin . Si tratta di un esercizio apparentemente semplice che ha lo scopo di insegnare a percepire e utilizzare la circolazione delle energie sottili, articolato in una sequenza di dodici diverse posture in piedi in cui cambiando la posizione delle dita, delle mani, delle braccia e visualizzando il  Qi  come una corrente che esce dal palmo delle mani e/o dalle dita, si attivano i cosiddetti " 8 canali straordinari".                                                          Gli effetti dell'esercizio, soprattutto se rapportati alla relativa semplicità delle posizioni e dei movimenti di passaggio, sono impressionanti. Bodhidharma , 28° patriarca del buddismo cinese o  C han   (Zen in giapponese) rappresenta un po' l'anello di congiunzione tra lo yo

MEDITAZIONE - SENZA SCELTA, SENZA TECNICA, SENZA SCOPO

Per molti anni ho meditato su una frase di Chang Tsu. Una sola frase: " L'uomo saggio respira con i talloni "- Era una specie di ossessione: r isuonava nelle orecchie, improvvisa, nel dormiveglia o nelle attese  strategiche  alla fermata del bus. Ci sono mille e mille modi diversi per occupare tempo e mente e il riflettere costantemente su una frase incomprensibile non è certo il più fruttuoso:  "L'uomo saggio respira con i talloni"…"L'uomo saggio respira con i talloni!"…"L'uomo saggio respira con i talloni?" A volte ho pensato ad errori di traduzione o a un codice segreto, inaccessibile senza la parola chiave. Che cosa vuol dire  "respirare con i talloni? " […] Ascoltare con le orecchie,  ascoltare con il cuore, ascoltare con il respiro, non basta: b isogna "Ascoltare senza scelta".   L'uomo che respira con i talloni è “l’ Essere che ascolta se stesso ”. Non c'è esercizio

IL "CODICE CRIVELLI" - SIMBOLI DELLO GNOSTICISMO ELLENISTICO NELL'ARTE SACRA RINASCIMENTALE

Nella Pinacoteca di Brera, a Milano, è conservato un piccolo capolavoro dell’arte italiana: la cosiddetta “Pala di San Francesco”. Si tratta di un dipinto a tempera ed oro su tavola attribuito a Carlo Crivelli (1430 – 1495), un eccellente pittore del XV secolo. Si tratta di un dipinto a tempera ed oro su tavola attribuito a Carlo Crivelli (1430 – 1495), un eccellente pittore del XV secolo  incomprensibilmente ignorato sia dal Vasari – autore delle biografie dei più importanti artisti italiani tra il trecento e il cinquecento [1] - sia dal grande pubblico contemporaneo. La Pala, creata per la Chiesa di san Francesco a Fabriano, nelle Marche, ritrae due momenti della “storia di Gesù”: nella lunetta superiore si vedono Maria, Giovanni e la Maddalena intorno al cadavere di Cristo. Figura 2 , Pala di san Francesco," Pietà". Maria, avvolta in un panno nero è anziana, ed ha il naso leggermente aquilino. Figura 3 , Pala di san France