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IL NATALE SHINTO: UZUME, LA DEA DEI MLLE ORGASMI

  Il Natale cristiano, con la bellissima storia del bambinello nato in una grotta, al freddo e al gelo, racconta, intrecciando mito e realtà storica, il solstizio d'inverno, un evento astronomico che da sempre stimola la fantasia e la devozione dell'essere umano. data cruciale per la maggior parte delle civiltà antiche. . I miti variano a seconda dei tempi e dei luoghi, e credo che possa essere interessante  conoscere le storie, spesso curiose, che si raccontano ad altre latitudini per celebrare l'inizio del semestre di luce. Una versione che trovo piuttosto divertente della rinascita del sole è quella Shinto, la "non religione" giapponese, che narra la storia di Amaterasu e Uzume. Alcuni, confrontandola con il dolce e malinconico racconto di Gesù che nasce dal ventre della Vergine e viene adorato dai pastori, la troveranno un po' complicata e per certi versi irriverente, ma credo che valga la pena leggerla fino in fondo: conoscere la cultura di popoli altri d

YESHE TSOGYAL, LA DEA DELLA GIOIA

LA DEA DELLA GIOIA Ho conosciuto Yeshe Tsogyal molti anni fa. Mia sorella mi aveva portato ad una mostra di "ringsel", quei pallini di materia organica candidi come neve a volte, colorati altre, che secondo i tibetani vengono trovati nei cadaveri degli illuminati. I ringsel di Buddha Shakyamuni erano di un bianco accecante, quelli di Yeshe sembravano fiori di primavera. C'erano anche dei brandelli dei suoi abiti , tutti di seta e di broccato. E dei fogli scuri con la sua calligrafia svolazzante, da ragazzina del liceo classico. Non so perché ma mi venne da piangere. Piangere di gioia. Per anni, forse per giustificare la felicità che provavo ogni volta che la sentivo anche solo nominare, ho creduto che Laura fosse l'incarnazione di Yeshe. Questa poesia - che ho tradotto e adattato presuntuosamente, ma, vi assicuro, con devozione, è di Yeshe Tsogyal. La dedico alla mia Yogini, con tutto l'amore di cui sono capace: "[....]Fui lingua, per coloro che non avevano

IL DESIDERIO CREATIVO: IL CANTO DELLA CREAZIONE DEL ṚGVEDA

Credo che i Veda siano l'opera letteraria più citata e meno letta di tutti i tempi. Un po' dipende ovviamente dal fatto che il sanscrito vedico è una lingua ostica (personalmente conosco solo una persona in grado di leggerlo, il Prof Marcello Meli dell'Università di Padova), un po' dalla pigrizia e dalla dinamica del sentito dire: preferiamo spesso utilizzare le citazioni di qualcuno di cui ci fidiamo che andare a graffiarci le sinapsi confrontando varie traduzioni e cercando di capire da soli cosa diavolo c'è scritto in quei versi misteriosi. Però è un peccato, perché se avessimo più tempo e pazienza potremmo, forse, fare delle scoperte interessanti. Tempo fa, per fare un esempio  mi sono interessato ad un brano, abbastanza famoso devo dire, del   Ṛgveda   , il cosiddetto " Canto della Creazione " ( X -129). Per certi versi l'ho trovato destabilizzante. Come riferimento ho preso la traduzione che più mi ha intrigato, quella della sanscritista tedesca

TANTRA COME ALCHIMIA - LA SENSIBILIZZAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

  di Paolo Proietti e Laura Nalin. Ai nostri tempi la tendenza al pensiero magico - ovvero la credenza o la speranza che le energie della mente possano modificare la realtà materiale - sembra attirare più consensi della scienza. Soprattutto nel nostro ambiente, quello dello Yoga e delle discipline psicofisiche orientali, l' affidarsi all'Universo   sembra essere divenuto la norma e a parlare di metodo scientifico si rischia di essere tacciati come eretici. Non abbiamo certo intenzione di giudicare o di mettere in guardia contro l'apparente deriva irrazionale della nostra società, ma crediamo che ad alcuni potrebbe interessare la nostra esperienza di insegnanti di yoga, di coppia tantrica e, soprattutto, di ricercatori. Non pretendiamo che la nostra via sia LA VIA , e che sia giusta per tutto e per tutti - per carità -  ma non possiamo negare che nel corso degli anni abbiamo riscontrato degli effetti positivi sia nel corpo - nel senso di salute psico-fisica - sia nella mani

LO HAṬHAYOGA COME VIA SOMATOPSICHICA

  La Psico-somatica, tecnicamente, è una branca della medicina e della psicologia clinica che individua le cause di un disturbo fisico ("somatico") in una serie di processi e contenuti psichici. Ai nostri giorni, grazie al diffondersi della New Age, da attendibile teoria medica, la Psicosomatica si è trasformata in una verità assoluta, fino ad abbracciare tutte le manifestazioni dell'essere umano. Non c'è evento che non sia legato a un qualche "nodo psichico": se scivolo sulla strada bagnata la causa del capitombolo non sarà mai nelle suole lisce delle scarpe o nella mia sbadataggine, ma in un qualche conflitto interiore o, addirittura, in un messaggio proveniente dall'Universo. Sulla base di testi come " Malattia e Destino "di Thorwald Dethlefsen, si è creato un precisissimo, ed interessantissimo, sistema di interpretazione di sintomi, disagi fisici ed eventi accidentali che, in alcuni, ha assunto il sapore della religione o della superstizion