3.5: तज्जयात् प्रज्ञालोकः ॥३ . ५॥ In caratteri latini: tajjayāt prajñālokaḥ ||3.5|| Sciogliamo il sandhi: taj-jayāt prajñālokaḥ ||3.5|| tat-jayāt prajñā-ālokaḥ ||3.5|| tad , dal pronome di terza persona “tat”;significato: “quello”, “di quello”; jayāt , ablativo singolare del sostantivo maschile “jaya”; radice verbale “ji”, “vincere”, “conseguire”, “ottenere”. Significato: “conseguimento”, “conquista”; prajña karmadhāraya [1] / sostantivo femminile, prefisso "pra", "avanti", "fuori"; radice verbale “jñā”, “sapere, “conoscere”. Significato: “conoscenza”, “saggezza”; ālokah , nominativo singolare del sostantivo maschile āloka, dal prefisso "ā", "verso", "vicino"; radice verbale “lok”, “guardare, “vedere”. Significato: “vista”, “sguardo”, “aspetto”, “luce”, “apparenza”; Quindi abbiamo: Di quello-conquista-conoscenza-sguardo/vista/luce. Possibile interpretazione: Padroneggi
In questo articolo esamineremo i primi quattro versetti del terzo libro, che descrivono concentrazione, meditazione, contemplazione e l'insieme delle tre definito in sanscrito saṃyama. Terzo Libro, vibhūti-pādaḥ तृतीयो विभूतिपादः। In caratteri latini: tṛtīyo vibhūtipādaḥ | Sciogliamo il sandhi: tṛtīyaḥ vibhūti-pādaḥ | tr̥tīyaḥ , nominativo singolare del sostantivo maschile “tr̥tīya”, parola numerica”tri”; significato: “il terzo”; vibhūti , sostantivo femminile, dal prefisso “vi”, “separato”, “diverso”, e dalla radice verbale “bhū”, “divenire”, “insorgere”, “accadere”. Significato “potere”, “opulenza”. Nello Haṭhapradīpikā 3.96-98, “cenere”. Nell’’Ī śvarapratyabhijñāvimarśin”ī (KSTS vol. 65, 330) vibhūti si riferisce a “(vari) poteri”: “[...] Pertanto, grazie alla pratica di [questa intuizione], le qualità della Sua coscienza , che sono aspetti di Śakti, penetrano completamente [i vari livelli], facendo sorgere i poteri ( vibhūti ). Ma anche senza pratic