Dopo aver scritto di Sai Baba di Shirdi e dei suoi chiloom di erba, sono andato a cercare alcune vecchie discussioni su un forum di Yoga che moderavo una decina di anni fa, ed ho trovato una serie di accese - e divertenti - discussioni sul buddhismo e sulle abitudini sessuali e alimentari dei monaci buddisti. mi sono riletto "Vita di Milarepa". e mi sono segnato alcune "perle" sulle quale, secondo me, un aspirante yogin farebbe bene a riflettere. L'edizione che ho è quella di Adelphi, a cura di Jacques Bacot. Pg. 161: " Così detto [Peta, la sorella di Milarepa] mi diede il cibo e la birra. Mangiai e bevvi e immediatamente la mia intelligenza si rischiarò. Quella sera la mia devozione ne trasse molto vantaggio ." Pgg. 162-163: " Qualche giorno dopo Dresse venne a trovarmi insieme a Peta, portandomi carne, burro rancido, tsampa e molta birra [...] Se ne andarono e io mangiai i buoni cibi che avevano portato [...] l e mie vene [nadi], per via
La serie di Fibonacci e la proporzione aurea mi hanno sempre affascinato, e, fino a poco tempo fa, le consideravo prove provate della capacità della mente umana di comprendere le leggi universali. La serie Fibonacci è quella sequenza in cui , a parte il primo, ogni numero è la somma dei due precedenti: 1,1,2,3,5,8,13,21,34, 55, 89…. Se assembliamo una serie di quadrati che hanno per lati i numeri di Fibonacci viene fuori una meravigliosa spirale, detta “Spirale Aurea”, uguale uguale per forma e proporzioni, alle conchiglie di un mollusco chiamato “Nautilus” La spirale aurea è caratterizzata dalla cosiddetta proporzione aurea ovvero: (a+b):a=a:b=1,618, dove 1,618 è il cosiddetto numero aureo. Se sostituiamo alle lettere i numeri di Fibonacci il discorso si fa più chiaro, ad esempio: (55+34):55=55:34=1,6180 Oppure: (34+21):34=34:21=1,6180 O ancora: (21+13):21=21:13=1,6180 1.618, il rapporto tra un numero di Fibonacci e il numero che lo precede è una costante c