” Se l' uomo vedesse le stelle una volta ogni cento anni conserverebbe il ricordo della città di Dio ”. L'ho letto da qualche parte, una trentina di anni fa. Lo stupore svela la bellezza, la consuetudine la rende invisibile. Da bambino, al tramonto, mi chiedevo cosa sarebbe successo se il sole si fermava, un attimo prima di sciogliersi nel mare d'oro. La meraviglia del principio si sarebbe presto fatta panico. Astrologi e profeti avrebbero gridato alla fine del mondo o all'arrivo di alieni dalle mani appiccicose, i padroni avrebbero donato soldi e gioielli ai servi, i timidi gridato il loro amore in piazza e mia mamma sarebbe andata a Venezia. Poi, pian piano, il tempo avrebbe dipinto il prodigio di normalità. Si abitua a tutto l'essere umano. Dopo duecento anni mezzogiorno sarebbe stato un ricordo antico e chi avesse parlato di notti stellate un pazzo. Solo ciò che si trasforma ci interessa: la bellezza dell'eterno, sempre u
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