(tratto d:"I VELI DELLA DEA - Iniziazione di uno yogin occidentale"; libro in preparazione) “Felice e beatissimo, sarai dio invece che mortale. Agnello caddi nel latte. Chi sei? Da dove sei? Sono figlio della Terra e del Cielo stellato.” (Frammenti Orfici, fr. 32 Kern) Lo yoga ci dice che siamo angeli caduti. O dei annichiliti. La liberazione, o la salvazione, della religione e della filosofia, è il ricordo di sé. È l'attimo in cui si è abbagliati dal riflesso della luce originaria che, da qualche parte, dentro di noi, continua a risplendere. Si dicono le stesse cose in Oriente, come da noi, ma se il Dio creatore dei cristiani invia il proprio figlio a morire sulla croce per i peccati dell'umanità e a spargere la grazia come fosse un profumo di cui, in fin dei conti, non si può fare a meno di godere, quello degli indiani dorme il sonno dei giusti, sulle acque scure dell'oceano dell'inizio. Non c'è nessun popo...
Formazione, Promozione e Divulgazione dello Yoga