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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

KUNDALISHAKTI - CRONACHE DEL CENOBIO

Ci sono corsi e scuole di Yoga. Ci sono chiese e istituzioni in cui si parla di Dio, di Essere e di ricerca della verità. Ci sono poi dei gruppi ristretti di praticanti, che si rifanno a questo o a quel maestro, in cui spesso vige la regola della riservatezza o addirittura della segretezza. A volte non parlare all'esterno è una forma di snobismo, altre un tentativo di creare un alone di mistero, sempre utile alle dinamiche del potere. Altre ancora la riservatezza è una necessità perché ciò che si insegna e si sperimenta all'interno di quei gruppi riguarda, anche, una serie di stati particolari, di alterazioni percettive, che pur facendo parte dello Yoga (anzi ne sono un aspetto fondamentale) sono viste da molti come  fumo negli occhi. Quello che segue è il resoconto fedele di un dialogo avvenuto in uno di quei gruppi. Nel pubblicarlo non violo nessun vincolo di segretezza, quello che chiamavo, all'epoca, il mio "Riferimento", mi esortò a trascrive

VIANDANTI DELLE STELLE

Quindi le varie vite sarebbero come classi di una scuola? Anni accademici alla fine dei quali o sei promosso o ripeti? Chissà. Possibile. Mi viene in mente la leggenda del Vesak. Buddha Shakyamuni che viene accolto da dei e semidei, dopo la morte fisica, e prima di entrare nel paradiso dell'Eterna Beatitudine si volta un attimo a guardare la terra. E si commuove pensando alla sofferenza e all'ignoranza degli esseri umani. Decide di tornare, Buddha, tutti gli anni. hanno calcolato anche il tempo di permanenza annuale (so strani gli indiani!): 8 minuti, durante la notte di luna piena del mese del Toro.  Torna sulla Terra Buddha. Chissà perché.... Non so..... Ho idea che ci siano due realtà diverse. Non Realtà con la maiuscola e realtà, minuscola, come si diceva un tempo. La Realtà è unica e i miei sogni, i miei pensieri i miei gesti sono reali esattamente come i tuoi o come quelli di Buddha. Penso che ci sia (potrebbe essere) qualcosa di legato al Tempo e qualcosa di olt

MANIDVIPA - L'ISOLA DELLE GEMME

                                      L'ISOLA DELLE GEMME Nello spazio infinito, bagnata dalle acque dell'Oceano di prima dell'inizio, c'è un'isola fatta di diamanti, perle e rubini. È la dimora del Dio senza nome e della sua Sposa. Dorme, il Dio senza nome, un sonno senza sogni. La Dea, con gli occhi socchiusi e le gote arrossate dal desiderio, canta piano piano. E' un canto antico, più antico dell'Uomo: - “Ha Sa Ka La Hrim....... Ha Sa Ka Ha La Hrim...... Sa ka la Hrim....” - La Sposa si mette a danzare. Una danza antica, più antica dell'Uomo Tutto iniziò così. Con un canto e una danza. Finalmente il Dio senza nome si sveglia, tende la mano destra alla sua Sposa. Lei, la Bella dei Tre mondi, sorride. China la testa di lato e sorride. Danzando si scioglie la veste di seta e broccato. É bella la Dea. Il corpo del Dio si riempie di Vita Il corpo della Dea si riempie di Lui. - “Sa'ham” - Io sono Lei. - ”So'ham” - Io sono Lui. L'Isol

LA PAURA DELLA GIOIA

"Hiṅkāra è quando Lui la invita. Prastāva è l'offerta d'Amore. Quando i due l'uno all'altra si concedono è l'Udgīta. In Pratihāra Lui giace su di Lei e Nidhana, infine è l'orgasmo. Coloro che sanno, sanno che nel Sāman Vāmadevya sono i fili con cui si intesse l'Amore. Realizzano l'Amore, coloro che sanno, e generano altre vite che con l'amore ne generano altre. Solo così la Vita è degna d'esser vissuta. Si vive a lungo e si è ricchi di discendenza ed armenti. Ricchi di Gloria. Non rifiutare mai l'offerta d'amore: così dice la Legge" ( Chandogya Upanishad II,13X,1-2 ) Trovo bellissimo questo testo. E ci trovo anche una risposta a quello che mi chiedevo tempo fa, a proposito del Vesak, la notte in cui Buddha Shakyamuni torna sulla terra ad insegnare a donne e uomini "l'Assonanza delle Menti". Perché, mi dicevo, esiste la Dissonanza? Per quale motivo le corde coscienziali degli esseri umani, nati per intonare

CANTO D'AMORE

Stamattina, appena sveglio, ho aperto a caso una raccolta di Upanishad. Un giochino che facevo spesso, tempo fa. Ho aperto il libro e poi, ad occhi chiusi, ho puntato l'indice. Stamattina ho trovato il canto d'Amore della Chandogya Upanishad (Tredicesimo Khanda). Ho tradotto io, canto d'Amore, in realtà si chiama Sāman Vāmadevya. So che le disquisizioni sui termini sanscriti e sui loro vari significati annoiano parecchio e da un po' di tempo, scrivendo di yoga, tento di parlare come mangio (esercizio di purificazione dai mirabili effetti, che consiglio vivamente...), ma in questo caso una disgressione piccola piccola, priva di pretese, forse potrebbe avere una sua qualche utilità. Sāman significa melodia, abbondanza, felicità, tranquillità. Vāmadevya, se non sbaglio, vuol dire "riferito a Vamadeva" che dovrebbe essere una delle cinque facce di Shiva, quella dolce e poetica che i rishi associavano all'Acqua e gli yogin tibetani al vento e al Nord (ci so

RAMAKRISHNA E IL MITO DEL VINCENTE

"L'Ego può essere utile, meglio farlo maturare che distruggerlo. Per stare nel mondo un po' di Ego è indispensabile per proteggersi. Basta però che tu non ti prenda troppo sul serio e che tu sappia che è solo una maschera." Sri Ramakrishna Paramahamsa Estate 1886. Mattina presto. Gadadhar Chattopadhyay sta agonizzando. Al piano di sotto Narendranath Dutta sta meditando con gli altri discepoli. Improvvisamente spalanca gli occhi, Narendra, si prende la testa tra le mani e si mette a gridare  -" Il mio corpo! Il mio corpo è scomparso!...Aiutatemi! "-. Gli portano un bicchiere d'acqua. Qualcuno ridacchia. Barcollando Narendra sale le scale, entra in camera del Maestro  " Ma è questo? Il samadhi è questo? "- Gadadhar sorride, poi lo guarda fisso negli occhi  -" Si. Questa esperienza però non ti appartiene. Appartiene a me. Tu adesso hai un altro lavoro da portare avanti "-  Questo racconto mi ha sempre incuriosito. Narendran

BUCHI E SCARABEI

"Nel cristianesimo si dice che il fondamento della società è la famiglia. Nella società moderna si dice che è l'individuo. Nella natura è la coppia. L'unità per l'essere umano è la coppia. La potenza dell'amore si esprime quando ci si annulla l'uno nell'altro." Il balcone di mia nonna; è estate, una cinquantina di anni fa. Uno scarabeo, si è posato sul vaso di "miseria", quella pianta con le foglie lunghe che cresce anche sui sassi. Nel ricordo è d'oro, lo scarabeo, e sembra che mi guardi. Mi perdo. Dimenticarsi di sé rende invisibili, così almeno la pensavo a quei tempi. In cucina mia mamma e mia nonna parlano di cose di donne. Sono preoccupate per una coppia di parenti, sposati da anni: -" Lei è una calda "- dice mia nonna -" lui un pole mi'a continuà a chiacchierà... " - Che strano. La mia generazione è cresciuta con "Comizi d'amore" di Pasolini, con l'immagine di una donna da liberare, s

IL VESAK E LA LEGGE DELL'AMORE

"Amami per ciò che vedi ad occhi chiusi. Amami per ciò che senti quando sono in silenzio. Io farò lo stesso camminandoti accanto. Stai con me: io ti insegnerò a volare, tu mi insegnerai a restare." Anonimo indiano Luna piena in Toro, stanotte. Si festeggia il Vesak. Proprio con questa luna, nel 483 a.C., Buddha Shakyamuni passò a miglior vita. Si incamminò verso la Terra Pura, così vuole la leggenda, dove Dei e Semidei, le Gerarchie Celesti della New Age, gli avevano preparato una gran festa. Un attimo di prima di varcare per sempre la soglia dell'Oltremondo, Shakyamuni si volta. Prova nostalgia. Per la Terra, per le donne e gli uomini. per la Vita. A pensarci è strano per uno che insegnava il non attaccamento..... La nostalgia si muta in dolore: come si fa ad abbandonare nell'ignoranza e nella sofferenza coloro che amiamo? Di nuovo Gautama, infrange la Legge. Si, è vero, è alla sua ultima vita... Si, è vero Lui è il Buddha e la sua parola rimarrà per sempre nei c