TAPAS, L’ARDORE Se il sole ci mostra il mondo senza pudore, è con discrezione che i ricami oro e argento delle stelle ci portano fuori dalle tempeste, e addolciscono il vuoto angosciante della notte. Troppo caldo il sole per fartelo amico, neppure puoi guardarlo negli occhi. Con le stelle è diverso: godi della loro danza, sempre nuova, le saluti prima dell'alba, come un Romeo sorpreso dal canto dell'allodola, e dopo il tramonto le ritrovi lì, appese al cielo. La meditazione non è altro che farsi spettatori di sé, guardarsi, come si guarda il campo scosso dal vento o l'onda che si spinge fino in cielo per abbracciar la Terra. Śiva, straziato dalla morte di Satī, immobile nel ghiaccio e nella pietra per centinaia, migliaia di anni non aveva fatto altro che “vedersi visto”, poi il suo cuore cominciò a nutrirsi della nostalgia delle stelle così come l'onda si nutre di quella della Terra. E il suo corpo si rammentò della danza della Vita, la “Sua” danza, così si...
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