Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2019

PSICOLOGIA DELLO YOGA: LO STATO NATURALE E LA SPIRALE CENTRIPETA

Ciò che nello Yoga si definisce Stato Naturale ( sahaja ) è una condizione di libera e totale comunicazione. Se pensiamo a ciascuno di noi come ad un  campo morfico , una bolla di informazioni, il livello coscienziale dipenderà dall'ampiezza di questa bolla, ovvero dalla capacità di scambiare informazioni con il maggior numero possibile di esseri viventi. Nell' illuminato  il  campo morfico  è l'universo intero.  Essendo l'Illuminato l'Essere Umano nel suo Stato Naturale, si deve praticare Yoga con la consapevolezza che la Realizzazione - ovvero la libera e totale comunicazione di energie (informazioni) dall'interno all'esterno - sia uno stato accessibile a ciascuno di noi.  Anzi, "dovrebbe essere" la condizione normale ("naturale") dell'Essere Umano, una condizione di felicità e soddisfazione assai lontana dall'ansia di compiutezza che ci affligge,  La "Anormalità" e la sofferenza che ne conseg

VIVERE NEL PRESENTE: IL BISOGNO DI "ESSERE QUALCUNO"

La nostra visione del mondo e delle cose è assai limitata. La nostra vita è un film, lo si dice spesso, di cui ciascuno di noi è, nel contempo, regista e protagonista.  Ma c'è anche un altro dettaglio: si gira tutto in "soggettiva".  Se nei sogni, a volte, pur se evanescenti come la promessa di non bere fatta da un alcolizzato, appariamo insieme agli altri personaggi, nella vita di tutti i giorni non ci vediamo ed ascoltiamo mai. Possiamo solo osservare la nostra immagine riflessa in uno specchio o sorprenderci del tono strano della nostra voce registrata, ma il nostro vero sguardo e la nostra vera voce non li ascoltiamo e vediamo mai. Se siamo in dodici seduti in una stanza, ciascuno di noi vedrà 12 scene diverse. Cambia la prospettiva: se Fabio è alla sinistra di Laura e Sandro alla sua destra, parlando di lei, nei loro successivi racconti, ne descriveranno due profili diversi. Cambiano i personaggi: Fabio vedrà gli altri undici e

SPAZIO E VUOTO – PRESENZA E NON PRESENZA

"Cessa di associare all'etere ( [1] ) i molteplici upādhi [2] come ad esempio la brocca, il vaso, il granaio, l'astuccio per gli aghi ecc., perché l'etere è uno e non molteplice; così il Supremo, quando è libero dalle sovrapposizioni dell'io, ecc., in verità è Uno." (Śaṅkara, Vivekacudamani, 385. Traduzione di Raphael) Il Movimento Naturale è il movimento dello Stato Naturale, o Sahaja, e dagli artisti marziali cinesi e giapponesi è associato alla Giusta Azione degli insegnamenti buddhisti. Il movimento naturale richiederà ovviamente un Giusto rapporto con lo Spazio, dal quale deriva ciò che, nella danza, nel teatro e nelle arti marziali, viene definito “Presenza”. Per apprendere il giusto rapporto con lo Spazio occorre comprendere il significato di Spazio e di Vuoto. Qual è la differenza tra Spazio e Vuoto? Anche se spesso vengono intesi nella stessa maniera, dovremmo considerare lo Spazio come uno dei cinque elementi costitutivi della materia e

L’UTILIZZAZIONE DEL PIACERE NEL TANTRA

                                              “Con tre dita sparsi sulla mia vagina il polline di loto e con un’intensa danza serpentina, offrii il mio mandala al mandala del corpo del Guru. […] Buddha, Eroe del Puro Piacere, fai di me ciò che vuoi. Guru, Signore del Puro Piacere, con forza e gioia, ti chiedo di spargere il tuo seme nel mio mandala interiore”. (Yeshe Tsogyal – LA TERZA INIZIAZIONE) La Meditazione a Coppia può essere considerata una delle fasi preliminari del “Maithuna”, il rito sessuale tantrico, e consiste nella visualizzazione del partner come un divinità. Si tratta di una pratica detta Samayasattva (dove s amaya  significa "voto", "promessa", e  sattva “essenza”, “creatura”, “ectoplasma”) che consiste nel visualizzare il partner come una divinità. Una definizione accettabile della pratica di Samayasattva potrebbe essere “ricreare dinanzi a sé, mediante la visualizzazione, l'immagine della Divinità preferita (in