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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

LA FILOSOFIA DELL'ONDA

  L'eleganza dello stato naturale, il  Sahaja , è la lenta spirale, verso terra, di una foglia stanca del ramo. I danzatori parlano di “presenza”. Quando c'è “presenza”, ogni gesto diventa facile. Quando “non c'è”, quando la mente non si discioglie nel corpo, si sente un che di artefatto, di meccanico, come se mancasse l'impulso vitale. Il “vero danzare” è arrendersi alla legge naturale, lo sanno bene, in Oriente. Sorridono i pescatori di  Hokusai,  trascinati dalla grande onda, più alta del monte  Fuji . Se remassero contro corrente, l'oceano spezzerebbe insieme la barca e l'illusione dell'agire. Se, per la fretta del coraggio o l'esitazione della paura, si lasciassero andare alla forza dell'onda nel momento sbagliato, si schianterebbero, di certo, sulla scogliera. Il loro gesto è perfetto. Danzano insieme al mare: giusta intensità, giusto ritmo, giusta direzione. L'onda esce dalle acque come un drago innamorato dell'alba. Si ferma, un istan

EVANESCENZA

Una mattina, nel 1560, Oda Nobunaga era in mezzo alle sue truppe, duemila guerrieri, esausti dopo anni di battaglie. L'esercito di Yoshimoto, il suo rivale, contava 25.000 uomini, truppe fresche e meglio armate C’era un forte te m porale. Doveva decidere che fare, Nobunaga: ritirarsi o farsi uccidere in ba ttagli a da l su o avversario , Imagaw a Yoshimoto che attende la fine d e l te m porale per sferrare l’attacco finale. Che fa Oda? Indossa un costume antico e comincia a dan z are e recitare un brano di Teatro Noh: " A tsumori" -          " La vita dell'uomo non dura che cinquant’anni. E' un sogno effimero paragonata all'eternità. Una volta nato chi può evitare di sparire per sempre?"- Finita la rappresentazione, Oda prende una tazza di riso. È felice come un bambino. Salta a cavallo e corre incontro al nemico A metà strada lo raggiungono cento cavalieri, poi cinquecento, alla fine