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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

OM NAMAḤ ŚIVĀYA - IL MANTRA COME PRATICA ALCHEMICA

" Gli indiani non pregano, praticano ", mi diceva Balasundaram Sonam, un maestro di Kathakali con cui ho lavorato venti anni fa, e credo che dovremmo tener conto di questa frase ogni volta che ci accingiamo a praticare un mantra o ad interpretare un immagine sacra hindu - dipinta o scolpita - che solitamente è l'immagine fisica del mantra. Prendiamo il mantra  più famoso dello yoga ॐ नमः शिवाय Nella traslitterazione in caratteri latini OM NAMAḤ ŚIVĀYA Il recitarlo 108 o 1008 volte non è pregare, ma affrontare una pratica di alchimia interiore. Innanzitutto occorre sapere cosa significa: ॐ  innanzitutto è il  प्रणव   praṇava , che,a prescindere dalla valenza che gli viene attribuita generalmente - dio, il nome di dio, la vibrazione universale ecc. - non è né una parola né una sillaba dell'alfabeto sanscrito, ma è un bija mantra , un suono senza nessun significato nella lingua parlata che ha la caratteristica di essere tripartito  nel s

IL "VIGYANA" BHAIRAVA TANTRA E LE TRADUZIONI BALLERINE

Nella pratica dello yoga arriva un momento in cui insorgono delle domande sulla validità della ricerca personale e degli insegnamenti ricevuti. Si tratta di una fase che attraversano – quasi – tutti ,anche coloro che, seguendo la via della devozione, sono abituati a prendere le parole del maestro – di carta o in carne ed ossa che sia -   come verità assoluta. Credo che sia legittimo cercare di approfondire, anzi credo sia una necessità. Fingiamo di essere un praticante medio: Sento i miei insegnati o qualche praticante esperto, parlare del “ Vijñana Bhairava Tantra ” . Si tratta di testo del IX-X secolo d.C. che gode in occidente di una grande reputazione, almeno dagli anni ’80, quando Osho dichiarò di essersi illuminato grazie alla sua lettura. Cosa faccio? Innanzitutto comincio a ricercare su internet le traduzioni dei maestri più famosi, giusto? Anzi, per scrupolo, visto che sono pignolo, vado sui siti specializzati indiani e cerco la versione in sanscrito.

MA BUDDDHA ERA GRECO? - STORIA SEGRETA DELLO YOGA .

Tra qualche mese pubblicheremo la seconda parte di " Storia Segreta dello Yoga ", in cui esporremo i nuovi frutti delle ricerche che abbiamo fatto sulle "vere" origini dello yoga. Alcune delle cose che abbiamo scoperte sono divertenti, altre, per noi almeno sconvolgenti.  Di certo appena si contestualizza lo yoga, ponendolo nell'ambito storico e culturale in cui è nato e si è sviluppato, molti dei miti e delle credenze che nell'ultimo secolo abbiamo imparato ad etichettare come "verità" si sciolgono come neve al sole.  In quest'ultimo anno ci siamo dovuti arrendere all'evidenza: tra il XIX e il XX secolo, per una serie di motivi anche nobili, la storia dello yoga- e di conseguenza alcuni testi, concetti e tecniche - è stata manipolata in modo da creare almeno due yoga diversi, uno "indiano", legato alla tradizione medioevale, ed uno ad uso del pubblico occidentale, frutto di un sapiente mix di tecniche psicofisiche occi