L’Amore che Nulla Pretende Sono tante le chiavi di interpretazione del mito di Satī . Di certo vi si può leggere un conflitto tra il mondo strutturato da una mente, tra virgolette, “maschile” e l’universo del sentire e delle emozioni che, probabilmente sbagliando, definiamo “femminile”. Satī, dea “bambina”, viene a trovarsi al centro di un conflitto, per lei assurdo, tra il Padre e lo Sposo. Dak ṣ a , figlio di Brahmā vuole affermare la sua superiorità nei confronti del genero. Śiva , dal canto suo, non ha nessuna intenzione di scendere a patti con il suocero, né di farsi umiliare davanti all’assemblea delle divinità. Di fronte al mancato invito reagisce con orgoglioso distacco e, quando la moglie gli comunica la sua decisione di partecipare comunque, con o senza di lui, alla cerimonia organizzata dal padre, tira fuori l’arma della violenza passiva: “Vai pure, fa ciò che vuoi, ma poi non venirmi a raccontare che non te l’avevo detto! ” Quante volte noi uomini abbiamo u
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