"Ciò che è celebrato come fonte del flusso universale che spande la felicità è chiamato organo genitale, ma ha per essenza la via mediana" (Jayaratha, Tantralokaviveka) [1] Nel tantrismo sessuale l'accento è posto, ovviamente e senza possibilità di dubbio, sugli organi genitali (upastha), definiti spesso vajra (diamante) e padma (loto). In tutte o quasi le immagini tantriche il pene e la vagina sono posti in grande evidenza, ma bisogna considerare che si tratta di organi sessuali "sacralizzati" o "divinizzati". Scrive Abhinavagupta [2] (Tantraloka V, 122) "l'insieme degli organi divinizzati risiede senza sforzo in questo regno pieno di felicità, quello di una coscienza perpetuamente emergente ". Il turgore degli organi è l'aspetto visibile di vīryā, energia sessuale, ed è sacro di per sé, perché vīryā è una forma della Dea, ma ovviamente non basta avere il sesso turgido per essere un tantrico. Il vero yogin è colui che,
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