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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

IL SIGNIFICATO NASCOSTO DEI MANTRA - OM NAMAḤ ŚIVĀYA

Alzi la mano chi non ha mai recitato un mantra indiano o tibetano senza avere la minima idea di cosa significasse. C'è addirittura una scuola di pensiero che invita ad abbandonarsi al suono, alla vibrazione e ad ascoltare con il cuore. Il personale sentire viene considerato un metro di giudizio assai più affidabile della razionalità, e l'atteggiamento più comune, nell'approccio alla "Scienza dei mantra è il " Che mi frega di sapere cosa vuol dire? L'importante è che mi risuoni! ". Devo dire che ci sta. Tutto nell'universo è vibrazione e ovviamente quel che conta è il risultato. Se uno recita 108 volte Om Namaha Shivaya senza sapere che vuol dire e poi si sente in pace con il mondo, va bene così. Anzi va MOLTO bene! Ma bisogna considerare che nei testi "tecnici" dello yoga, non numerosissimi, si parla di una serie di valenze simboliche, modalità di  pronuncia e possibilità di "utilizzo" che, secondo me, la maggi

LO STATO NATURALE E IL CAMPO MORFICO (Seconda Parte)

Il tema, diceva e dice ancora una mia vecchia amica , è la relazione. Il tema, dico io, è la comunicazione. Diciamo che lo stato naturale è lo stato in cui lo spazio interno ( Citta akasha , ciò che chimiamo a volte mente, a volte interiorità, a volte individualità) scambia liberamente energie con lo spazio esterno (Maha Akasha, l'ambiente, l'universo intero) fino a far realizzare l'identità tra Citta Akasha e maha akasha. Identità che nello yoga è detta Cit Akasha o infinito spazio senziente. Ciò che impedisce di accedere allo stato naturale sono dei blocchi, dei veli, dei filtri che impediscono la libera comunicazione. Ovviamente non si comunica solo con le parole, ma visto che stiamo usando parole scritte, si può cominciare ad esaminare il linguaggio verbale. la comunicazione avviene in tre fasi che vengono chiamate: Sintassi. Semantica. Pragmatica. La sintassi è la definizione di un linguaggio comune.  La semantica è la comprensione del significato delle s

LO STATO NATURALE E IL CAMPO MORFICO

Una vecchia amica ripeteva spesso (e probabilmente ripete ancora oggi) queste parole: "il tema è la relazione". Relazione con se stessi, relazione con l'ambiente e con gli altri , relazione con l'universo. Il tema secondo me è la comunicazione. Lo stato naturale (sahaja) dell'essere umano probabilmente è uno stato di libera e totale comunicazione. Se pensiamo a ciascuno di noi come ad un campo morfico , una bolla di informazioni, il livello coscienziale dipenderà dall'ampiezza di questa bolla. Nel liberato il campo morfico è l'universo intero. Ma se il liberato,l'illuminato, non è altro che l'essere umano nel suo stato naturale, significa che la libera e totale comunicazione di energie (informazioni) dall'interno all'esterno è uno stato accessibile a ciascuno di noi. Se ciò non avviene, se non vi è comunicazione totale significa che vi sono dei blocchi, dei contenuti psichici che impediscono parzialmente o totalmente di scambiare energ

ĀCĀRA - I LIVELLI COSCIENZIALI DELLO YOGA

Guru Dev - Shankaracharya Swami Brahmananda Saraswati   Andando in giro sui siti che parlano di Yoga, ho avuto l'impressione che, rispetto a dieci, quindici anni fa, si faccia un uso assai ridotto dei termini "tecnici". Spesso si usano delle parole inglesi o si inglesizzano le parole sanscrite, si parla ormai anche in Italia di ASANAS e śiva  ormai anche da noi è SHIVA (meglio allora sarebbe scrivere SCIVA, almeno il suono assomiglierebbe all'originale...). A volte si usano  i termini sanscriti, ma, col fatto che la new Age  ci ha insegnato ad affidarci al potere evocativo delle parole senza mai chiedercene il significato, non si sapiù di che si parla. L’inconscio lavora e ci si convince che una parola significhi ciò che desideriamo.  Cerchiamo conferme delle nostre credenze nell'uso fumoso ed inesatto di termini che hanno invece un significato precisissimo.  आचार्य ācārya ad esempio significa precettore, ma nella filosofia tradizionale indian