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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

IL VIRUS DELL'IGNORANZA - VIDYA E NIDRA

Il luogo comune è il principale nemico della conoscenza.  Ogni volta che, per pigrizia, stupidità o eccesso di fiducia [fede?] nei confronti di chi ne sa o ne dovrebbe sapere più di noi, rinunciamo alla sana curiosità del ricercatore e rinchiudiamo la mente negli steccati del "COME HA DETTO TIZIO", "SECONDO CAIO" ecc. ecc. spargiamo il virus dell'ignoranza. La ricerca dovrebbe essere libera da ogni genere di pregiudizio e il ricercatore "VERO" dovrebbe farsi tutte le domande che gli altri non osano fare, anche le più stupide, senza dar mai niente per scontato. Ultimamente, lavorando su un testo di Babaji [" Gorakhvani - i segreti di Guru Gorakh "-J.Amba Edizioni], mi sono trovato a fare i conti con i luoghi comuni dello Yoga.  Si tratta, di una serie di errori di traduzione, banalizzazioni e, a volte, colpevoli mistificazioni, che a son di essere ripetuti sostituiscono i significati originali di parole, simboli e tecniche rendendo incom

LA VIA DEL SESSO

"Si scopra la felicità attraverso la frizione che unifica i sessi durante il godimento reciproco e, grazie a essa, si riconosca l'essenza incomparabile, sempre presente. Infatti, tutto ciò che entra da un organo interno o esterno risiede sotto forma di coscienza o di soffio nel regno della via mediana che, collegata essenzialmente al soffio universale (anuprāṇanā), anima ogni parte del corpo. E ciò che viene chiamato ojas, vitalità, e che vivifica tutto il corpo" Abhinavagupta - Parātrīśikāvivaraṇa   Che nello yoga, esista una via realizzativa basata sulle pratiche sessuali è cosa risaputa.  Per alcuni, come Abhinavagupta, è la via maestra, la più alta e sublime, per riscoprirsi UNO con l'Universo.  Per noi occidentali invece diviene spesso un sentiero tortuoso, pieno di trabocchetti, false piste e botole segrete che non portano da nessuna parte.  Gli insegnamenti di kāma sono così lontani dalla nostra cultura che spesso i maestri indiani e tibetani preferiscono ne

LA DEA DEL SONNO - Le parole segrete di Babaji, IIIa parte

La mia fissazione per Babaji e il  Gorakhvani  [ "i segreti di Guru Gorakh"- J.Amba editrice ]  è cominciata nel luglio scorso, quando sono entrato per la prima volta nell' Ashram Bhole Baba ,  a Cisternino (nella Val d'Itria).  Appena mi ha visto Rupchand, uno dei discepoli storici di Babaji  di Hairakhan (uno di coloro che ne ha ascoltato direttamente gli insegnamenti per intenderci), mi ha guardato negli occhi e, praticamente senza dire una parola, si è alzato ha preso un libro dallo shop dell'Ashram e me lo ha regalato. II libro era, appunto, il Gorakhvani, resoconto scritto delle istruzioni impartite da Babaji a  Shri Shastri Vishnu Dat t. Secondo me si tratta di un testo straordinario, che descrive il percorso della realizzazione secondo gli insegnamenti  Nath , attraverso una serie di simboli presi dai  Veda , dai  Purana , dal  kundalini yoga , dal tantrismo tibetano... Dopo qualche giorno, Rupchand mi ha presentato  Lisetta Carm i, la fondatrice dell

TANTRISMO E ADVAITA VEDANTA

“ messo sotto controllo il fiore di loto del cuore, si raggiunge Bhumi e attraverso la via mediana che porta verso l'alto, dopo aver posto Prana tra le sopracciglia, si raggiunge lo splendente Purusha che emana luce” Shankara Bhagavadpada – commento alla Bhagavad Gita VIII, 9,10 .   Il 1° febbraio del 2007, giorno del mio compleanno, mi arrivò, dono inaspettato, una cassa di libri, quasi tutti traduzioni di testi di Shankara e di altri autori di quella che allora mi sembrava una scuola filosofica: l'Advaita Vedanta, o vedanta non duale.  Tra le pagine della Bhagavad Gita c'era un biglietto: “Caro fratello ti prego di accettare questi libri. Sono sempre appartenuti a te.....”.  Bello.  Cominciai a studiare come un forsennato, andavo anche al bagno con i libri di Shankara, mi sembrava di “essere tornato a casa”.  Un giorno, dopo un paio d'anni , Shankara mi apparve.  Lo so che sembra strano, ma praticando Yoga ho vissuto spesso stati di alterazione percettiva con allucina