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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

LA "GRAZIA" NEL TANTRISMO

"UNNAMED ENERGY" - dipinto di Laura Nalin  Tratto da " TANTRA LA VIA DEL SESSO ", Ed.Aldenia, Firenze 2015. Parte IV, Cap. 6.  Abhinavagupta , parla spesso di "EFFERVESCENZA", una esperienza tattile collegata a ciò che possiamo definire  Grazia. La Grazia nello yoga tantrico, viene avvertita come una “carezza divina”.  La si percepisce come un formicolio o vibrazione sottopelle, che diviene sempre più profonda e sottile man mano che, tramite gli asana e la pratica della meditazione si sciolgono i blocchi psicofisici. Le zone più sensibili sono la clitoride e il glande collegati direttamente ai cakra superiori mediante il canale energetico chiamato vajra nāḍī, che viene descritto “sottile come un capello” all’interno del quale è presente un altro canale detto citriṇī,“sottile come la tela del ragno”. Quando nel rapporto sessuale, la stimolazione di clitoride e glande diviene fastidiosa o dolorosa, come accade spesso dopo l’orgasmo, significa

SENSIBILIZZAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO - SAHAJOLI MUDRA

 Tratto da " TANTRA LA VIA DEL SESSO" - Ed. Aldenia, Firenze 2015, Parte II, Cap. IV e V. ESERCIZI PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO In un certo senso possiamo dire che, per lo yoga, l’ano ha la capacità di attivare il cervelletto e la ghiandola pineale, il perineo la fontanella anteriore(1) e i genitali la ghiandola pituitaria. Ma, per far questo, il praticante dovrà avere una padronanza assoluta dei muscoli del pavimento pelvico e del bacino. Accennerò adesso ad una pratica tradizionale di estrema importanza, Vajrolī mudrā. Per praticare il tantrismo sessuale, come si è detto, è necessario avere una conoscenza non solo teorica dell’anatomia dell’ apparato genitale e del pavimento pelvico. Il pavimento pelvico è una zona assai vasta che interessa il coccige, l’ano, la zona ischiatica e lo scroto (nelle donne la vagina) ed è divisa, più o meno, in tre piani di profondità crescente. Se si spinge con le dita a metà strada tra lo scroto e l’ano (tra la v

LO YOGA E L'UNIVERSO DEI SUONI

"Kamalo, da dove e per quale potere si poté creare un canto così bello? Né lo Yoga né il Tapas avrebbero potuto creare un canto di così buon auspicio [...]; è per la grazia di Samba Sada Shiva che si vede una luce dove neppure il sole può arrivare[...]. Si può andare facilmente ovunque, ma è molto difficile raggiungere questo luogo, dove Mahakaal è il Guardiano della Porta". Babaji di Haidhakhan - " Gorakhvani ". L'universo del  Sanathana Dharma  (la "Filosofia perenne" che sta alla base dello Yoga) è un universo pluridimensionale,  C'è una dimensione fisica, grossolana [che corrisponde al nostro stato di veglia, e sul piano sottile ai sei chakra principali (perineo, genitali, ombelico, cuore, gola, punto tra le sopracciglia)] e una serie di dimensioni più sottili (8, in genere) sperimentabili dallo yogin dopo la "apertura del chakra dei mille petali", cporta d'accesso alla seconda dimensione, o prima dimensione spirituale.

L'ANGOSCIA E IL RESPIRO DEL NEONATO

Che cosa è l'ANGOSCIA? Kierkegaard la chiamava " il sentimento della possibilità ". Definizione intrigante. Fa emergere un paradosso tipico della condizione umana: ha la sensazione, l'Uomo di condividere con gli dei, l'Uomo, il potere dell'infinita creatività, e, insieme, è schiacciato dal pensiero delle conseguenze delle sue azioni. Un Dio annichilito, catturato dalla tela dei vincoli e delle leggi da lui stesso create. Un Angelo luminoso, nato per le grandi altezze, e un ragno famelico che si ciba di se stesso. Come siamo strani: a guzzini di noi stessi usiamo i nostri poteri per impedirci di volare. Per impedirci di essere felici. " Trovare giustificazioni non ti porterà cammelli in dono ", diceva il Mullah Nassr Eddin, ma la mente ha il demoniaco potere di giustificare sia le azioni, sia  i blocchi che le impediscono, le azioni. Quando la speranza di liberare, in un futuro possibile, i nostri desideri autentici e le nostre possibil

TANTRA: LE PAROLE PERDUTE DI INDRANI

Tratto da "TANTRA LA VIA DEL SESSO" - Ed. Aldenia, Firenze 2015 - Parte I Cap. I. Tra le sessantaquattro posizioni del Kāmasūtra così come ci sono proposte dalle riviste femminili o dai siti soft porno, ce n’è una chiamata ’āsana di Indrāṇī”. La donna, sdraiata sulla schiena, porta le gambe al petto, poggia i piedi sul torace dell’amante e gli afferra i glutei  così da gestire, a suo piacimento, il ritmo e la profondità della penetrazione. È lei, la donna, a condurre la danza: l’uomo, inginocchiato come un devoto di fronte ad un’immagine sacra, non può far altro che assecondarla. L’Indrāṇī che dà nome alla posizione non è una donna qualsiasi, è una dea, anzi, è la Regina degli Dei. Le sue abilità amatorie sono proverbiali, così come il temperamento focoso e il linguaggio non proprio da educanda: -“Il cazzo dell’impotente ciondola tra le cosce”- ricorda al marito, Indra, colpevole di trascurare il talamo nuziale per andare in giro a salvare il mondo. –“Il cazzo del po

I NOVE MANDALA DELLO SRI YANTRA

“ l’Onda della Bellezza ” ( S aundaryalaharī ) è un libricino di 100 paragrafi ( śloka  ) diviso in due sezioni: la prima formata da 41 śloka (o 35 secondo alcuni commentatori) è chiamata Ānandalaharī  ("Onda di Beatitudine") ed è la cronaca della realizzazione di Śaṇkara attraverso la pratica degli insegnamenti tantrici ricevuti dal suo maestro,Gaudapadacarya. La seconda sezione , la  Saundaryalaharī   vera propria, formata da 59 śloka (o 65 secondo alcuni), è invece il resoconto del cambio di percezione della realtà che fa seguito alla realizzazione,dello stupore che nasce dalla visione della Dea, ovvero dalla trasfigurazione dell'intera manifestazione in Bellezza.   Ad ogni versetto del Saundaryalaharī sono collegati una posizione, un gesto, un asterismo (una configurazione astrale) ed un diagramma. Al Kadi mantra (paragrafo 32) si accompagna lo Śrī Yantra , un maṇḍala , complicatissimo attraverso il quale viene  trasmessa la Śrī V idyā (“CONOSCENZA S