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ANATOMIA DELL'ANGOSCIA

Che cosa è l'ANGOSCIA? Kierkegaard la chiamava " il sentimento della possibilità ". Definizione intrigante. Fa emergere un paradosso tipico della condizione umana: ha la sensazione, l'Uomo di condividere con gli dei, l'Uomo, il potere dell'infinita creatività, e, insieme, è schiacciato dal pensiero delle conseguenze delle sue azioni. Un Dio annichilito, catturato dalla tela dei vincoli e delle leggi da lui stesso create. Un Angelo luminoso, nato per le grandi altezze, e un ragno famelico che si ciba di se stesso. Come siamo strani: a guzzini di noi stessi usiamo i nostri poteri per impedirci di volare. Per impedirci di essere felici. " Trovare giustificazioni non ti porterà cammelli in dono ", diceva il Mullah Nassr Eddin, ma la mente ha il demoniaco potere di giustificare sia le azioni, sia  i blocchi che le impediscono, le azioni. Quando la speranza di liberare, in un futuro possibile, i nostri desideri autentici e le nostre po

LA BEATITUDINE DEL CORPO E IL DIO OLTRE I CONFINI

"yogo bhogāyate sākshāt  duṣkṛtam   sukritāyate  mokṣāyate hi samsārah kauladharme kuleśvar i"   (Kulārnava Tantra)   Per il Tantrismo lo Yoga è godimento sensuale [ yogo bhogāyate ], e il piacere trasforma il mondo empirico, l'esistenza terrena, in un luogo di liberazione. Suona strano peer chi è abituato a pensare allo Yoga  come distacco e controllo delle passioni, ma, secondo me,  se si leggessero con attenzione i primi canti dei Veda e le prime Upanishad si scoprirebbe che la realizzazione è la comprensione dell'identità di Essere e Divenire, di  Nirvana  e  Samsara, diversi tra loro  "come il mare e l'onda". Due facce della stessa moneta,insomma. La natura dell'essere umano è  ānanda , beatitudine suprema, uno stato che coincide con la libera comunicazione tra ambiente interno (CITTA AKASHA) e Universo (MAHA AKASHA), ma c'è un qualcosa, un blocco, una specie di peccato originale, forse,  che ci impedisce di vivere pienamente. Al di là

LA LUNA, LA MADRE E GLI ANGELI

In questo periodo molto particolare, di atmosfere oniriche e coincidenze significative, di timori e meraviglia, mi sembra di vedere dei segni importanti, delle  Fessure  nella trama della realtà, in ogni evento.  Sarà il caldo, sarà la suggestione.  Gianni, mio amico e compagno di yoga e di esperienze al limite del paranormale, mi ha mandato il testo di un'intervista ad un Lama,  Geshe Gedun Tharchin. La prima reazione, dopo aver letto è stata: -" E allora? "- Il lama dice più o meno le solite cose che dicono i buddisti: l'imparmanenza, il pensiero della Morte, il bene e il male che sono inseparabili e via discorrendo. Poi all'improvviso, il nome Gedun Tharchin mi ha dato una bella strigliata alle sinapsi, e sono tornato indietro di 14 anni, alla luna piena di Giugno del 2000. Avevo incontrato il Geshe, (che più o meno significa "colui che fa chiarezza"), prima di una serie di manifestazioni di teatro, tra virgolette, "sacro", che st

IL SORRISO DELLA DEA E IL VELENO SUPREMO

" Non c'è più giorno per me, né notte. Ho ridato il sonno a Colei cui apparteneva. Ho mandato il sonno a dormire per sempre. Amo la Tua oscura bellezza il battito del Tuo cuore, i capelli arruffati, Ti amo e ti venero "                  (Ramprasad Sen) Il sorriso della Dea è la GRAZIA, l'energia sottile che muta la percezione. Ciò che vedi lo vedi con gli occhi della Dea. Ascolti con le Sue orecchie. Senti con la sua pelle. Il tuo corpo cambia, e così lo spazio. Ogni gesto si fa danza. Pare più morbido il corpo, fluido. Come acqua che scorre. Ogni gesto, ogni Asana sono preghiere dedicate alla Dea. La dimensione del Tantra è tattile. Una carezza interiore, un fremito sotto-pelle. Abhinavagupta parla di effervescenza, la sensazione che milioni di bollicine di champagne tentino di uscire dai pori della pelle. Sensazione  tattile, ma dal tatto, dall'aria, Il sorriso della Dea si diffonde nel corpo e nella mente e si entra in una dimensione alt

KUNDALISHAKTI - CRONACHE DEL CENOBIO

Ci sono corsi e scuole di Yoga. Ci sono chiese e istituzioni in cui si parla di Dio, di Essere e di ricerca della verità. Ci sono poi dei gruppi ristretti di praticanti, che si rifanno a questo o a quel maestro, in cui spesso vige la regola della riservatezza o addirittura della segretezza. A volte non parlare all'esterno è una forma di snobismo, altre un tentativo di creare un alone di mistero, sempre utile alle dinamiche del potere. Altre ancora la riservatezza è una necessità perché ciò che si insegna e si sperimenta all'interno di quei gruppi riguarda, anche, una serie di stati particolari, di alterazioni percettive, che pur facendo parte dello Yoga (anzi ne sono un aspetto fondamentale) sono viste da molti come  fumo negli occhi. Quello che segue è il resoconto fedele di un dialogo avvenuto in uno di quei gruppi. Nel pubblicarlo non violo nessun vincolo di segretezza, quello che chiamavo, all'epoca, il mio "Riferimento", mi esortò a trascrive

VIANDANTI DELLE STELLE

Quindi le varie vite sarebbero come classi di una scuola? Anni accademici alla fine dei quali o sei promosso o ripeti? Chissà. Possibile. Mi viene in mente la leggenda del Vesak. Buddha Shakyamuni che viene accolto da dei e semidei, dopo la morte fisica, e prima di entrare nel paradiso dell'Eterna Beatitudine si volta un attimo a guardare la terra. E si commuove pensando alla sofferenza e all'ignoranza degli esseri umani. Decide di tornare, Buddha, tutti gli anni. hanno calcolato anche il tempo di permanenza annuale (so strani gli indiani!): 8 minuti, durante la notte di luna piena del mese del Toro.  Torna sulla Terra Buddha. Chissà perché.... Non so..... Ho idea che ci siano due realtà diverse. Non Realtà con la maiuscola e realtà, minuscola, come si diceva un tempo. La Realtà è unica e i miei sogni, i miei pensieri i miei gesti sono reali esattamente come i tuoi o come quelli di Buddha. Penso che ci sia (potrebbe essere) qualcosa di legato al Tempo e qualcosa di olt