Quest'anno prima al Sand di Titignano,poi al Festival Vegano di Sarzana e poi a Cisternino, in Puglia, ho ascoltato delle cose bizzarre sull' advaita vedanta . Diciamo che è un termine che oggi, soprattutto in america, va assai di moda, ma le elucubrazioni di molti degli studiosi, maestri e filosofi che ho conosciuto mi pare che abbiano un po' poco a che vedere con la filosofia di Shankara Bhagavadpada,padre riconosciuto dell'Advaita Vedanta. Alcuni lo trasformano in una specie di nichilismo idealista, per cui niente di ciò che si vede e si tocca ha esistenza propria, tutto è un'illusione ecc. ecc. Altri, suggestionati forse da alcune teorie del buddismo theravada , considerano il corpo un inutile involucro pieno di sangue, urina e feci e finiscono per trasformare la filosofia di Shankara, in una specie di regno della logica contrapposto al mondo della materia, brutto sporco e cattivo. Ovviamente non mi sento il portatore della verità Advaita, nè uno strenuo dife
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