Ai nostri giorni per maṇḍala si intendono, in genere, o delle opere nate dall'estro di artisti new age e praticanti di yoga ispirati, che rappresentano la loro visione personale dell'universo e delle "energie cosmiche", o i bellissimi disegni di sabbia creati dai monaci tibetani con l'intento di distruggerli, in omaggio all'insegnamento dell'impermanenza. A me piacciono entrambi (più i secondi devo dire...), ma credo che sarebbe interessante discutere del significato profondo di quella che, secondo me, non è, in origine, non solo almeno, una rappresentazione artistica di principi universali, ma un insegnamento alchemico, che nasconde, in alcuni casi,le istruzioni per "ingannare" malattia, vecchiaia e morte seguendo la via del desiderio carnale,descritto, nei testi tantrici, come la passione che risolve le passioni. Non ho idea se sia vero che tali istruzioni possano assicurare la salute, la longevità e la "morte felice&q
Formazione, Promozione e Divulgazione dello Yoga