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Visualizzazione dei post con l'etichetta Shiva

LA FILOSOFIA DELL'ONDA

  L'eleganza dello stato naturale, il  Sahaja , è la lenta spirale, verso terra, di una foglia stanca del ramo. I danzatori parlano di “presenza”. Quando c'è “presenza”, ogni gesto diventa facile. Quando “non c'è”, quando la mente non si discioglie nel corpo, si sente un che di artefatto, di meccanico, come se mancasse l'impulso vitale. Il “vero danzare” è arrendersi alla legge naturale, lo sanno bene, in Oriente. Sorridono i pescatori di  Hokusai,  trascinati dalla grande onda, più alta del monte  Fuji . Se remassero contro corrente, l'oceano spezzerebbe insieme la barca e l'illusione dell'agire. Se, per la fretta del coraggio o l'esitazione della paura, si lasciassero andare alla forza dell'onda nel momento sbagliato, si schianterebbero, di certo, sulla scogliera. Il loro gesto è perfetto. Danzano insieme al mare: giusta intensità, giusto ritmo, giusta direzione. L'onda esce dalle acque come un drago innamorato dell'alba. Si ferma, un istan

LA GRAZIA DELLA DEA E IL VELENO DELLA MORTALITÀ

" Non c'è più giorno per me, né notte. Ho ridato il sonno a Colei cui apparteneva. Ho mandato il sonno a dormire per sempre. Amo la Tua oscura bellezza il battito del Tuo cuore, i capelli arruffati, Ti amo e ti venero "                  (Ramprasad Sen) Il sorriso della Dea è la GRAZIA, l'energia sottile che muta la percezione. Ciò che vedi lo vedi con gli occhi della Dea.  Ascolti con le Sue orecchie.  Senti con la sua pelle. Il tuo corpo cambia, e così lo spazio. Ogni gesto si fa danza. Pare più morbido il corpo, fluido. Come acqua che scorre. Ogni gesto, ogni  āsana   sono preghiere dedicate alla Dea. La dimensione del Tantra è tattile.  Una carezza interiore, un fremito sotto-pelle. Abhinavagupta parla di effervescenza, la sensazione che milioni di bollicine di champagne tentino di uscire dai pori della pelle. Sensazione  tattile, ma dal tatto, dall'aria, Il sorriso della Dea si diffonde nel corpo e nella mente e s

PIEDE DI TIGRE E LA DANZA DELL'UNIVERSO

Un giorno, nella Foresta di Thillay, Vyaghrapada ( व्याघ्र vyāghra =Tigre,  पाद pāda =Piede) trovò uno Shiva lingam. Si dirà che oggi di Shiva Lingam, la pietra a forma di uovo venerata come pene di Shiva, se ne trovano a bizzeffe, di ogni materiale, foggia e dimensioni, ma all'inizio quel nome era riservato ai frammenti di  una stella caduta nel fiume Narmada migliaia e migliaia di anni fa. Pietre rare, insomma. Vyaghrapada lo prese come un segno divino Per celebrare l'evento miracoloso ci voleva dell'acqua e guarda caso proprio lì vicino c'era una fonte. Ci volevano anche dei fiori e la foresta ne era piena, ma quando cercò di raccoglierli migliaia e migliaia di api si gettarono su di lui. Le api indiane sono assai selvagge, e grosse come dita. Spaventato dai ronzii "Piede di Tigre" optò per una fuga onorevole. Ma non si diede per vinto: era uno Yogin. Si mise seduto, calmò il respiro e la mente e cominciò a recitare il mantra di Shiva: "OM

HATHA YOGA: "MAYURASANA" - il PAVONE (+playlist)

Gli asana sono delle danze sacre. Riti che rappresentano storie di dei, verità universali e processi fisiologici. Il Pavone, simbolo di bellezza, è il veicolo di Skanda (Murugan) figlio di Shiva e Parvati, Dio della Guerra, Ma rappresenta anche una fase della realizzazione, il cambio di percezione che segue la risalita di Kundalini. Le riprese sono di Francesca Proietti. Le musiche: HARIPRASAD CHAURASYA "Song of the River" e MASTER MUSICIANS OF JOUJUKA "40th" "YOGA E ALTRESTRANEZZE"        paoloproietti.rnk@libero.it