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LA FILOSOFIA DELL'ONDA

  L'eleganza dello stato naturale, il  Sahaja , è la lenta spirale, verso terra, di una foglia stanca del ramo. I danzatori parlano di “presenza”. Quando c'è “presenza”, ogni gesto diventa facile. Quando “non c'è”, quando la mente non si discioglie nel corpo, si sente un che di artefatto, di meccanico, come se mancasse l'impulso vitale. Il “vero danzare” è arrendersi alla legge naturale, lo sanno bene, in Oriente. Sorridono i pescatori di  Hokusai,  trascinati dalla grande onda, più alta del monte  Fuji . Se remassero contro corrente, l'oceano spezzerebbe insieme la barca e l'illusione dell'agire. Se, per la fretta del coraggio o l'esitazione della paura, si lasciassero andare alla forza dell'onda nel momento sbagliato, si schianterebbero, di certo, sulla scogliera. Il loro gesto è perfetto. Danzano insieme al mare: giusta intensità, giusto ritmo, giusta direzione. L'onda esce dalle acque come un drago innamorato dell'alba. Si ferma, un istan

SHANKARA E IL TANTRISMO

Il "Libro  dei Libri " del mantra yoga è il  saundaryalaharī सौन्दर्यलहरी  di Shankara Bhagavadpada (Adi Shankara),  un libricino (100  śloka  o versetti) diviso in due sezioni: la prima formata da 41 versetti (35 secondo alcuni commentatori) è chiamata ānandalaharī  ("Onda di Beatitudine") ed è la cronaca della realizzazione di Shankara attraverso la pratica degli insegnamenti orali e scritti* ( *il  Subha Godaya Stuti  in cui si descrive la pratica del "Kadi Mantra" e dello Sri Yantra ) ricevuti dal suo maestro Gaudapadacharya.  La seconda sezione, la  saundaryalaharī  vera e propria ("Onda di Bellezza") formata da 59 versi (65 secondo alcuni) è invece il resoconto del cambio di  percezione della realtà  che fa seguito alla realizzazione, lo stupore che nasce dalla visione della Dea, ovvero dalla trasfigurazione dell'intera manifestazione in Bellezza.  Ma perchè questo libro è così importante?  Per capirlo occorre cominciare