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KUNDALINI, LA MADRE DEI VENTI

“ ...Nel suo profondo vidi che s'interna, legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squadema: sustanze e accidenti e lor costume quasi conflati insieme, par tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume...” [Dante – Paradiso ] Ero un bambino quando ho cominciato a fare i conti con gli stati di alterazione, le visioni e i sogni premonitori. Per un periodo ho persino pensato di essere Shiva. Capita. Quando ho lavorato con Jinpa e Dhosam , i monaci che mi hanno iniziato al mantra yoga, avevo già trentasei anni. Non ero buddista e né lo sono adesso. Non ho mai aderito a nessun credo religioso, se devo dire la verità, e non ho mai cercato Dio, pensavo fosse ovunque, qui ed ora. Non ho nemmeno mai cercato un guru. In fin dei conti non ho mai cercato niente. E mi sono sentito raramente “a casa”. Quella di essere altro da me o di essere stato altro da me, è una sensazione che mi accompagna da sempre, ma non mi

IL SEGRETO DI MILAREPA

“ Ho un'idea!”- disse Marpa Lotsawa -" Io ti darò da mangiare e tu, in cambio, lavorerai per me. Costruirai una torre per mio figlio, Dharma Dode,  e quando l'avrai finita ti insegnerò i Tantra di Naropa”-. Prese il bastone di bambù e tracciò per terra un grande cerchio: -”Qui, sul versante Ovest della montagna, innalzerai una torre rotonda”-. Senza dire una parola, Milarepa cominciò a strappare le pietre alla montagna. A levigarle, a montarle una sull'altra. Qualche settimana dopo il Lama si presentò al cantiere. - “ Ho cambiato idea: questo posto non mi convince mica. E non mi piacciono le torri rotonde. Rimetti le pietre al loro posto, poi va' sul versante Est e costruisci una torre a forma di mezzaluna!”- Anche stavolta Mila ubbidì senza fiatare. Passò quasi un mese. ““ Quando ti ho chiesto di costruire in questo punto una torre a forma di mezzaluna dovevo proprio essere ubriaco”- disse Marpa -“Buttala giù, va sul versante Nord e costruisci una to

LA TIGRE E IL SORRISO DI BUDDHA

"Tyger! Tyger! Burning bright in the forests of the night: what immortal hand or eye could frame thy fearful symmetry?"                                               William Blake Ci sono sguardi, tramonti, parole, che ti rimangono dentro. Te li porti dietro per anni, senza motivo. L'abitudine li veste  di grigio, li rende invisibili, a volte. Ma loro sono sempre lì, e d'un tratto, mentre ti fai la barba o fumi alla finestra, ti scoppiano nel cervello, come i fuochi di ferragosto. Ho conosciuto la " Tigre di Blake ", per caso, nel '74. Me la presentò "Fiore", un vecchio comunista. Era simpatico Fiore, aveva un libreria in una traversa di via Grande, a Livorno. Quando chiuse,  prese un carretto, un barroccino, e continuò a vendere libri girando per le strade. Diceva che la poesia è un'arma potente, più del Kalashnikov. Per fargli piacere copiai i versi sulla copertina di un quaderno a quadretti che  usavo

HATHA YOGA - LA DANZA DEI NAGA

I movimenti dello yogin  sono quelli del serpente. Anzi, del Nāga, che vuol dire cobra, in sanscrito, ma significa anche piombo. É facile fondere il piombo, basta un fuocherello. Scegli lo stampo e si fa angelo, soldato, cigno o fiore che sboccia. La posizione, l' asana , c'è già, prima che lo yogin la assuma: è  lo stampo, e lui è piombo fuso. Non bisogna pensare a sedersi, ma lasciare che il corpo, liquido, entri in una forma che è lì, da sempre. Se la posizione è perfetta, il respiro si fa dolce e naturale e la mente si quieta. È questo lo yoga: giusta posizione, giusto respiro, giusto stato mentale. Ma   Nāga (Cobra/Piombo), o  bhujaṅga (Serpente/ amante), per lo  haṭhayogin  indicano anche una particolare "qualità del movimento", una maniera, difficilmente descrivibile a parole, di assecondare la gravità rendendo il gesto morbido ed elegante come, appunto, quello di un serpente che svolge le sue spire. Il modo migliore di co

LIBERARSI DAI VINCOLI

"Liberarsi dai vincoli" è un bello slogan. Ma per uno yogin potrebbe essere qualcosa di più. Se riuscissimo a togliere di mezzo le pastoie dei "sistemi culturali" forse potrebbe cominciare a comprendere davvero gli insegnamenti dello yoga. Cosa sono i Sistemi Culturali? Sono le creazioni della mente umana, i tentativi di far rientrare tutti i fenomeni in un terreno delimitato dalle credenze religiose, le idee filosofiche e le teorie pseudoscientifiche. Se riuscissimo a leggere i testi di hatha Yoga facendo pulizia delle idee pregresse, senza tentare di trovare dei collegamenti con Platone e Jung, San Paolo e Freud, Di Caprio ed Blavatsky forse i misteri della meravigliosa Arte dello Hatha Yoga ci apparirebbero molto meno misteriosi. La parola chiave dovrebbe essere semplicità.  Sembra facile! La nostra mente quando si legge un testo antico che ha una qualche attinenza con la filosofia e la religione, va in automatico e aggiunge una marea di contenuti e rifer

EMPATÉIA O LA COMPRAVENDITA DELLE EMOZIONI

-"Non sei Empatico !"- -"L' Empatia è alla base delle relazioni umane"- -"La mancanza di Empatia rende crudeli!"- Che strano che è il linguaggio umano. Ci sono parole che sonnecchiano per decenni nei libri di medici, farmacisti o architetti e poi si svegliano, improvvisamente, e cominciano a viaggiare di bocca in bocca come avessero vita propria, assumendo significati nuovi, completamente svincolati, a volte, dal suono e dal senso originario. Se digiti "Empatia" su Google, in  mezzo minuto arrivano un milione e trecentomila risultati. Nei corsi di formazioni per manager, nelle classi di yoga, nelle sedute psicanalitiche, nei programmi televisivi non si fa altro che parlare di Empatia. Non essere Empatici ai nostri giorni è una vera tragedia.  Gli amici ti voltano le spalle, le/gli amanti ti abbandonano disgustati, una normale giornata di lavoro si trasforma in una Via Crucis . Terribile. Ma cosa significa Empatia? Già, perc

L'ISOLA DELLE GEMME - MAHASHIVARATRI 2014

Nello spazio infinito,  bagnata dalle acque dell'Oceano di prima dell'inizio,  c'è un'isola fatta di diamanti, perle e rubini. È la dimora del Dio senza nome e della sua Sposa. Dorme, il Dio senza nome.  Un sonno senza sogni. La Dea  canta, piano piano.  Gli occhi socchiusi e le gote arrossate dal desiderio. E' un canto antico, più antico dell'Uomo:  - “Ha Sa Ka La Hrim....... Ha Sa Ka Ha La Hrim......Sa ka la Hrim....” - Poi si mette a danzare. Una danza antica, più antica dell'Uomo. Tutto iniziò così, con un canto e una danza. Finalmente il Dio senza nome si sveglia, tende la mano destra alla sua Sposa. Lei, la Bella dei Tre mondi, sorride. China la testa, e sorride. Danzando si scioglie la veste di seta e broccato. È bella la Dea. Il corpo del Dio si riempie di Vita La sposa si riempie di Lui. - “Sa'ham”- Io sono Lei.  - ”So'ham”- Io sono Lui.