Anzi, del Nāga,
che vuol
dire cobra, in sanscrito, ma significa
anche piombo.
É facile fondere il
piombo, basta un fuocherello.
Scegli lo stampo e si fa
angelo, soldato, cigno o fiore che sboccia.
La posizione, l'asana,
c'è già, prima che lo yogin la assuma: è lo stampo, e lui è
piombo fuso.
Non bisogna pensare a
sedersi, ma lasciare che il corpo, liquido, entri in una forma che è
lì, da sempre.
Se la posizione è
perfetta, il respiro si fa dolce e naturale e la mente si quieta.
È questo lo yoga: giusta
posizione, giusto respiro, giusto stato mentale.
Ma Nāga (Cobra/Piombo), o bhujaṅga (Serpente/ amante), per lo haṭhayogin indicano anche una particolare "qualità del movimento", una maniera, difficilmente descrivibile a parole, di assecondare la gravità rendendo il gesto morbido ed elegante come, appunto, quello di un serpente che svolge le sue spire.
Il modo migliore di comprendere la "Danza dei Nāga" è quello di lavorare a coppia.
L'ascolto reciproco, permette di svelare il gioco delle articolazioni, quel loro estendersi e ruotare al ritmo naturale del respiro (e dei flussi del liquido cerebrospinale....) che stimola il sistema linfatico (e non solo!) generando le sensazioni di piacere ed "effervescenza" che accompagnano la pratica dello Haṭhayoga.
Se, dopo aver assunto degli Asana, non si avverte una sottile e piacevole vibrazione interna e non muta la percezione dello spazio non si può parlare di Haṭhayoga.
Nella sequenza a due che propongo, ognuno dei due yogin assume posizioni diverse e complementari, nel senso che il gesto dell'uno sostiene e accompagna il gesto dell'altro.
Si parte da śīrṣāsana (verticale sulla testa e da ardha padmāsana (mezzo loto) [fig.1] per arrivare infine a nāgāsana combinato con uṣṭrāsana [figg.21-22], per poi ripetere l'intera sequenza invertendo i ruoli.
fig.1
fig. 2
fig. 3
fig. 4
fig. 5
fig. 6
fig. 7
fig. 8
fig. 9
fig. 10
Commenti
Posta un commento