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17 GENNAIO

Ieri 17 gennaio, era un giorno particolare. A mezzogiorno, come il 17 gennaio di ogni anno, nella chiesetta di Rennes Chateau, nella Linguadoca, il sole giocando con i vetri antichi, disegna alberi e frutti di luce sull'altare. Si festeggiano molte cose il 17 gennaio, a Rennes Le chateau E si rammentano, col sorriso di chi non ha memoria, molti fratelli che, proprio in questo giorno, magari 100 o mille anni fa, hanno lasciato il corpo. Il destino si diverte così: a giocar con numeri e parole. Non si sa perché. Ieri, 17 gennaio, è stato un giorno particolare. Ho ritrovato  delle parole di 9 o 10 anni fa. Quasi non ricordavo di averle scritte. Sono parole che sembravano misteriose all'epoca e che oggi, inspiegabilmente, acquistano, solo per me, forse, nuova luce. Parlavo di un teatrante e di un autista, di teiere e fuochi colorati, di dialoghi insensati all'ombra di un bambù... Mi pare bello ripubblicarle qui, dove erano nate. Mi pare bello salutare i fratelli di 100

SANDHYA, IL CREPUSCOLO DELLA CREAZIONE

Armonia in sanscrito  è   सन्धि sandhi , una parola formata da  san  ( stessa radice di  sam =con, insieme) e da  dhi  ( stessa radice di  Deva =dio, divinità). Si potrebbe tradurre  tranquillamente con " insieme a Dio ". Crepuscolo si dice invece  सन्ध्या sandhyā,  ed   è la stessa parola con l'aggiunta della finale  ya  che nei mantra sta ad indicare spesso il  Jiva,  l'anima individuale. Il crepuscolo ( sandhyā ) è il momento in cui si forma il  jiva . Brahma si addormenta. Un attimo (o migliaia di anni umani...il tempo è relativo) prima che il sonno lo avvolga, sul " ponte di prima dell'inizio ", viene colto da un pensiero o un'immagine che torna improvvisa dalla memoria di veglia:  un ragno che sta camminando sul pavimento o un'ombra che ricorda vagamente la forma di un cinghiale. Nel sonno l'immagine si fa seme. Un attimo prima del risveglio, " sul ponte di prima dell'inizio",  dalla " terra ",  u

VENERE, LA PRIMAVERA E I FEDELI D'AMORE

La Confraternita dei Fedeli d'Amore, attraverso il Sufismo (Ibn Arabi), riporta in Occidente la Via della Dea, il Tantra, e trasmette i suoi insegnamenti con la Poesia (Dante) e la Pittura (Botticelli) Per i Fedeli d'Amore la PAROLA non può che venire da Oriente, e la Parola, prima  manifestazione e determinazione  del suono/luce inudibile non è altri che la Dea. L'Iniziazione e la Realizzazione non sono concetti, riti o formule, ma due DONNE, due Entità diverse agli occhi del profano, la medesima Persona agli occhi dell'iniziato. Da noi,la Dea è la Luna: Selene o Artemide, che scende a donare il Piacere Senza Fine ad Endimione immerso nel sonno, e si rende invisibile ai suoi occhi di veglia, ma è anche la Primavera che muore al solstizio d'estate (o al primo plenilunio d'estate) per rinascere, come Venere dalle acque di Cipro al solstizio d'inverno. Botticelli dipinse la Primavera e la Venere a poca distanza di tempo , l'una dall'altra.  La m

LO YOGA, IL NAZISMO E LA TANA DEL BIANCONIGLIO

All'inizio del quarto capitolo ("Pada") degli Yoga Sutra di Patanjali (uno dei  testi  più citati e meno studiati della storia dell'umanità) si parla della maniera  di ottenere Poteri Sovrannaturali ( Siddhi): janma-oṣadhi-mantra-tapas-samādhi-jāḥ siddhayaḥ ॥1॥ Ovvero: "i poteri sovrannaturali insorgono ( jāḥ ) grazie alla nascita ( janma ), alle droghe ( oṣadhim ), ai mantra, alle "austerità" ( tapas ) e ai samadhi". Dove per  samadhi sono i progressivi stati di trasformazione della mente, e quindi di percezione della realtà, che accompagnano la pratica dello Yoga e per  " austerità " le privazioni e le sofferenze autoimposte (stare per giorni senza mangiare, ad esempio, oppure costringersi a stare in equilibrio su una gamba per ore sotto il sole cocente...). La parola mantra invece, secondo i commentatori moderni ( vedi ad esempio www.ashtanga.info ), qui indicherebbe l'energia acustica... Interessante vero? Nel V