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L'ISOLA DELLE GEMME - MAHASHIVARATRI 2014

Nello spazio infinito,  bagnata dalle acque dell'Oceano di prima dell'inizio,  c'è un'isola fatta di diamanti, perle e rubini. È la dimora del Dio senza nome e della sua Sposa. Dorme, il Dio senza nome.  Un sonno senza sogni. La Dea  canta, piano piano.  Gli occhi socchiusi e le gote arrossate dal desiderio. E' un canto antico, più antico dell'Uomo:  - “Ha Sa Ka La Hrim....... Ha Sa Ka Ha La Hrim......Sa ka la Hrim....” - Poi si mette a danzare. Una danza antica, più antica dell'Uomo. Tutto iniziò così, con un canto e una danza. Finalmente il Dio senza nome si sveglia, tende la mano destra alla sua Sposa. Lei, la Bella dei Tre mondi, sorride. China la testa, e sorride. Danzando si scioglie la veste di seta e broccato. È bella la Dea. Il corpo del Dio si riempie di Vita La sposa si riempie di Lui. - “Sa'ham”- Io sono Lei.  - ”So'ham”- Io sono Lui.

GUERRIERI SENZA SPERANZA

Dog Soldiers, Soldati Cane. Tra gli Cheyenne erano i guerrieri (e le guerriere: pare non facessero distinzione di sesso) più temuti e rispettati.   In battaglia si legavano saldamente a un palo piantato per terra per poter lottare fino alla morte o alla vittoria senza possibilità di fuga. Sugli altri l'effetto era devastante: pur di proteggerli i compagni di lotta sacrificavano la vita, e il passo dei nemici si faceva incerto, ché paura e ammirazione rendevano molli le ginocchia. Corda, nodi e piolo tracciavano i confini della Terra senza Speranza. Gli Cheyenne conoscevano bene i moti dell'animo. Se nella vita quotidiana è lei, la speranza, a spingerci al di là dei dubbi e della sofferenza, in battaglia può essere un freno. Chi è privo di speranza, non ha niente da perdere: niente  nostalgia del passato, niente sogno del futuro. Niente. Quella del Dog Soldier è azione pura, svincolata dal timore della sconfitta o dal sogno della vittoria. Un'azione "senza

EMOZIONI FOSSILI

"Ma quale distacco dalle emozioni! Lo Yoga è Danzare la vita"                                               Ryu no Kokyu                                             Si può morire anche due, tre, dieci volte al giorno e rinascere nel sorriso di un bimbo o nel volo silenzioso del falco.  Il ritmo della Vita è  proprio questo: un insensato  rincorrersi di piacere e dolore da cui, a volte si ha voglia di scappare, come il bagnante in fuga dall'Onda che devasta. Altre, invece, con l'incoscienza dell'Amante, ci si abbandona al mare e allora,   per un attimo, uno solo, godiamo di quell'assurdo e luminoso silenzio che chiamiamo Gioia. Chi non ne sa pensa che  il fine dello Yoga sia distaccarsi dalle emozioni, quasi fosse il fratello nobile dell'apatia. E sono tanti a non sapere. Inutile dir loro che è Śiva, il selvaggio "Re della danza", a portare lo Yoga agli uomini. Quando la sua Sposa si toglie la vita,  Śiva folle di d

VEDERSI VISTI

"-  Se le stelle apparissero  una volta ogni cento anni  l'uomo conserverebbe  il ricordo della città di Dio  -  Non ricordo chi l'abbia scritto, ma è proprio una bella frase.  Se il sole ci mostra il mondo senza pudore, è con discrezione che i ricami oro e argento delle stelle ci portano fuori dalle tempeste, e addolciscono il vuoto angosciante della notte.  Troppo caldo il sole per fartelo amico, neppure puoi guardarlo negli occhi.  Con le stelle è diverso: godi della loro danza, sempre nuova, le saluti prima dell'alba, come un Romeo sorpreso dal canto dell'allodola, e dopo il tramonto le ritrovi lì, appese al cielo". Ryu No Kokyu Lo Yoga è una danza, la danza degli Dei. Non mi stanco mai di ripeterlo. Eppure ogni volta che un gesto, ripetuto magari mille e mille volte, prende vita, mi sorprendo. La vera bellezza è effimera. Ed è insolita. La perla di rugiada, al primo sole, emoziona più di un gioiello antico e l a ro

LO YOGA, LA DANZA E IL CANTO DELLE STELLE

Lo Yoga è un'Arte. Come la Poesia, la Scultura, la Musica. Lo Yoga è Danza ed è sempre rappresentazione, della Vita (la Dea) e dell'Essere. La Danza si basa sulla comprensione di Tempo, Ritmo e Melodia. Il Tempo stabilisce la durata della "rappresentazione": ogni Asana, ogni sequenza hanno un inizio, una fine e una storia da narrare. Il Ritmo rappresenta il numero dei singoli eventi: i gesti sono come amanti che si rincorrono, si abbracciano, si lasciano e si ritrovano. La Melodia, infine, sono le emozioni che nascono dai gesti e da cui i gesti insorgono. Un asana che non suscita emozioni non è Yoga, perché è solo dalle emozione che può nascere  तपस्  Tapas , l'Ardore. Nell'Universo tutto è vibrazione. Anche Tempo, Ritmo, Melodia sono  vibrazioni e se noi ne percepiamo la diversità dipende dal pensiero, dai sensi e dalle emozioni.  Il fluire del tempo si percepisce con la mente, è un calcolo matematico, l'azione volontaria di chi segna il confine

LO YOGA DA DIVANO E IL LETTO DEI MORTI

Cosa è lo Yoga? Boh.  " Yoga è Danzare la Vita", come dico spesso , è una definizione bella e poetica ed ha il pregio di poter essere intesa in mille modi diversi, così tutti son contenti. Certo se si ha intenzione di approfondire risulta un po' vaga. La verità, secondo me, è che ci sono almeno due Yoga, uno edulcorato, fatto di espedienti letterari, yogini lycrate e piacevoli discussioni tra illuminati della porta accanto ( è fantastico: ci sono più maestri realizzati oggi in italia che nell'India dei Veda!) ed uno " altro" , " tosto ", riservato a coloro che cercano senza neppure chiedersi il perché. C'è chi danza per esibirsi, chi per guadagnarsi il pane e chi, invece non può fare altrimenti: la danza è la sua natura.  Se devo essere sincero lo Yoga tarocco , addolcito per i palati delicati del consumatore occidentale, a me non dispiace affatto. Adoro immergermi in accese quanto inutili discussioni sui massimi sistemi,

EROS, IL DIO DELL'INIZIO

Non so se succede solo a me, f orse lo fanno tutti, chissà, ma ho notato che quando mi metto a studiare qualcosa, dalla Storia dell' Arte, alla Chimica, alla Danza comincio dalla fine. Vengo attratto dalle novità, gli studi più moderni, le ultime performance(s) poi, pian pianino, mi metto a frugare nel baule dei ricordi. Viaggio a ritroso, insomma. Non so perché lo faccio, forse ci vorrebbe qualche buon psicologo per capirlo, ma non è che mi interessi più di tanto e con la psicanalisi, annessi e connessi ho un pessimo rapporto, non mi fido. Sarà perché la maggior parte dei "dottori dell'anima" che conosco sono più fuori di testa di me. Comunque sia quando studio e ricerco vado a ritroso: comincio dalla fine e cerco di arrivare all'inizio. Grazie a questa modalità, non so quanto inusuale, ho scoperto che andando avanti, progredendo, le tecniche e le basi teoriche si complicano. Alcuni direbbero "si arricchiscono", ma a me pare che si facc