Mi piacciono i versi dei Veda. Sono poesia e scienza insieme, il che può apparire strano per noi abituati, erroneamente, a pensare che la scienza sia una roba fredda, razionale in antitesi con la passione creativa dell'artista. La poesia è rivelazione è arriva, oggi come cinquemila anni fa, oltre i confini della logica, in quegli spazi infiniti davanti ai quali la mente umana, attonita non può che arrendersi. Una delle immagini poetiche più ricorrenti nei testi vedici è quella del Cigno immerso in un fiume o in un oceano di latte (cfr. Atharva Veda,XI,4,21 ). Significa tante cose il Cigno: è una delle costellazioni più luminose della Via Lattea (l'Oceano di Latte!), sicuro riferimento degli antichi naviganti; è un asana dello Hatha Yoga; è il Purusha (l'uomo universale) ed è il Brahman. Ma è anche la Paura , l'ansia di incompiutezza che spinge l'essere umano a cercare delle stelle con cui possa orientarsi non nell'oceano indiano o oltre le c
Formazione, Promozione e Divulgazione dello Yoga