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RITMO, RESPIRO E KRIYA

Vorrei proporre un giochino, un esercizio facile facile che ho preparato per i miei allievi del corso di hatha yoga. 
Per una volta eviterò, il più possibile, di usare termini tecnici e parole in sanscrito o cinese. 
C'è un motivo: passo ormai metà del mio tempo tra libri e vocabolari e mi viene spontaneo usare termini come citrupini omahakasha che, per me, sono assai più eloquenti e precisi dei giri di parole che si è costretti a fare per cercare di tradurli. 
Ma ho scoperto che chi non è ossessionato dal sapere vedico o taoista, reagisce, spesso, a certe parole dal suono esotico allontanandosi (-" Che inutile erudizione!"-) o sviluppando una specie di timore reverenziale. 
Il risultato è che né gli uni né gli altri chiedono il significato dei termini tecnici e le spiegazioni di concetti ed esercizi si trasformano, a volte, in un monologo nel deserto, altre in un dialogo tra sordi. 




L'esercizio che propongo è relativamente facile e può, secondo me, dare un'idea abbastanza precisa della potenza delle kriya
Ovviamente mi è subito scappata la parola kriya... 
Vediamo di spiegarla: 
La Kriya è l'utilizzazione del pensiero creativo nella pratica di asana e sequenze. 
Dapprima si conduce l'attenzione lungo precisi percorsi (ad esempio dalla fronte all'ombelico o lungo la colonna dal sacro al centro delle scapole)immaginando che i fluidi corporei "DENSI COME IL MERCURIO DEL TERMOMETRO" seguano il tragitto disegnato dalla mente. 
In un secondo tempo ascolto il movimento dei fluidi corporei (un suono, una sensazione tattile, una differenza di temperatura....). 
La kriya è il fondamento dello Hatha Yoga [una posizione o una sequenza senza kriya è "vuota"] e non differisce affatto dalle pratiche di circolazione energetica del Qi Gong o del Taijiquan. 

Ma veniamo all'esercizio che intendo proporre. 
Gli ingredienti sono: 


A) Un brano di tampura e tablas in fa "vilambit" 
In teoria va bene qualsiasi brano musicale con un ritmo lento e facilmente riconoscibile.
Consiglio il tampura (che è uno strumento a corde indiano usato per l'accompagnamento e l'intonazione) in Fa perché la musica classica indiana è stata creata insieme allo hatha yoga e per lo hatha yoga, e la frequenza del fa è quella che più si avvicina al "vero suono dell'AUM". 
Vilambit Laya è il tempo lento (da 10 a 40 battiti al minuto) dei raga "maggiori"indiani. 
Brani di Tampura e Tablas in fa vilambit si trovano facilmente su internet. 
A me lo ha passato Fabio Cozzi che studia flauto indiano (bansuri






B) Una sequenza che conosciamo bene (il saluto al sole ad esempio, o una singola posizione o una serie di esercizi di Qi gong o una forma di taijiquan ....). 

Pratica dell'esercizio: 
1)La prima fase consiste nell'ascolto. 
Ascolto nel vero senso della parola: ci siede a gambe incorciate (o su una sedia, tenendo la schiena dritta), con le mani appoggiate sotto l'ombelico e si cerca di individuare il tempo del brano contando in quattro (ogni battito un numero: 1-2-3-4 i primi quattro tempi e 5-6-7-8 i successivi quattro). 

2) Quando si è sicuri di aver individuato il tempo si cerca di adeguare la respirazione al ritmo. Ad esempio: inspiro (1-2-3-4) espiro (5-6-7-8 ). 
Dopo un po' di tempo noterò che tra una fase e l'altra ci sarà una tendenza a contrarre il diaframma toracico e/o i muscoli addominali. 
Con dolcezza devo cercare di eliminare "i confini" tra le due fasi ricordandomi di rilassare i muscoli addominali nel quarto tempo di ogni fase. Esempio: 
INSPIRO 1-2-3, RILASSO 4. 
ESPIRO 5-6-7, RILASSO 8. 
Piano piano le due fasi(inspiro ed espiro) entreranno l'una nell'altra dando circolarità al processo respiratorio. 

3) A questo punto cominciamo la visualizzazione partendo dal ventre






disegno nella mente il più precisamente possibile la zona dell'addome e del basso ventre. 
Immagino che l'aria sia una sfera che va a premere sul pavimento pelvico e "FACCIO RUOTARE LA SFERA" dall'alto in basso e in senso orario: 

INSPIRANDO (a tempo con il tampura: 1-2-3-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DALL'OSSO SACRO ALL'OMBELICO e "osservo" il movimento naturale dell'osso sacro in alto e in dietro e dell'osso pubico in alto e avanti.

ESPIRANDO ( a tempo con il tampura: 5-6-7-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DALL'OMBELICO AL SACRO (passando per i genitali, il perineo e l'ano) e osservo il riassestamento sul piano verticale di sacro e osso pubico.

Quando con le mani avverto nel ventre un aumento di calore, o la sensazione di un movimento circolare involontario o un'altra sensazione non ordinaria, passo alla fase successiva. 

4) porto l'attenzione al collo e alla testa





Appoggio le mani sulla nuca e visualizzo una sfera il cui centro è posto sul palato molle. 

La sfera si muove dal basso in alto e in senso orario. 
"Cerco" la simmetria con il bacino: la fontanella (la parte più alta del cranio) corrisponde al perineo. 
Il foro dell'occipite (dove si inseriscono prima e seconda cervicale) corrisponde all'ombelico.
Il punto in mezzo alla fronte corrisponde al sacro. 

INSPIRANDO (a tempo con il tampura: 1-2-3-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DAL CENTRO DELLA FRONTE ALL'OCCIPITE e "osservo lo spostamento in alto e in avanti del mento e in basso e in dietro dell'occipite.

ESPIRANDO ( a tempo con il tampura: 5-6-7-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DALL'OCCIPITE AL CENTRO DELLA FRONTE (passando per il cervelletto,la fontanella e l'attaccatura dei capelli) e osservo il riassestamento sul piano verticale di mento e occipite.

Quando con le mani avverto alla nuca un aumento di calore, o la sensazione di un movimento circolare involontario o un'altra sensazione non ordinaria, passo alla fase successiva. 

5) Porto l'attenzione sulla colonna, visualizzando due canali, due tubi di gomma morbida e trasparente: uno discendente "davanti" alla spina dorsale, ed uno ascendente "dietro" alla spina dorsale. 




Riporto le mani sotto l'ombelico, appoggio la lingua sul palato e avvicino dolcemente il mento al petto (non devo avvertire tensioni al collo e alla nuca). 
Inarco leggermente le dorsali portando un pochino avanti l'ombelico. 
Ruoto le spalle in avanti, in alto, in dietro e in basso per liberare il petto e porto all'attenzione sul punto tra le due scapole. 

A5) INSPIRANDO (a tempo con il tampura: 1-2-3-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DAL CENTRO DELLA FRONTE ALL'OCCIPITE E FACCIO SCENDERE UN LIQUIDO "DENSO COME IL MERCURIO DEL TERMOMETRO" DAL PALATO ALL'OMBELICO. 

B5) ESPIRANDO ( a tempo con il tampura: 5-6-7-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DALL'OMBELICO AL SACRO (passando per i genitali, il perineo e l'ano). 

C5) INSPIRANDO (a tempo con il tampura: 1-2-3-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DALL'OSSO SACRO ALL'OMBELICO E FACCIO SALIRE IL LIQUIDO FINO AL PUNTO TRA LE DUE SCAPOLE. 

D5) ESPIRANDO ( a tempo con il tampura: 5-6-7-rilasso) SEGUO IL MOVIMENTO DELLA SFERA DALL'OCCIPITE AL CENTRO DELLA FRONTE(passando per il cervelletto,la fontanella e l'attaccatura dei capelli) E FACCIO SALIRE IL LIQUIDO DAL CENTRO DELLE SCAPOLE AL PUNTO IN MEZZO ALLA FRONTE. 

Ripeto tutto il percorso da A5) a D5) per 9-18-36...108 volte, fin quando non avverto una sensazione tattile non ordinaria diffusa in tutto il corpo (formicolio, aumento di calore, percezione del movimento dei fluidi ecc.) 

6) A questo punto smetto di contare visualizzo la sequenza o la posizione che ho intenzione di assumere
Poi (sempre ascoltando la musica, ma senza contare) comincio la sequenza o assumo la posizione che ho visualizzato osservando la spontanea armonia che si crea tra la musica e i gesti.

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