" I veri moderni sono gli antich i" mi ripete spesso il mio amico Andrea citando l'artista Gino de Dominicis, e penso abbia ragione. Dai testi antichi trasudano una freschezza e una spontaneità, sconosciute, di solito, agli autori moderni. Pare quasi che al cuore si sostituisca la mente, e che lo scopo di noi moderni non sia più quello di Essere, ma la costruzione di fantasmagoriche architetture di idee in una continua quanto assurda competizione con il creatore. Negli dieci anni mi sono fatto le chiappe quadrate a studiare libri, articoli, opuscoli teoricamente ispirati ai quattro "Veda" della Tradizione indiana. Ad un certo punto ho cominciato a parlare in codice: buddhi, kosha, jnana, asparsa, brahman saguna, brahman nirguna... chi mi stava accanto non capiva una mazza e si preoccupava per la mia salute mentale, ma io, imperterrito continuavo nella speranza di trovare la chiave per aprire quella complicatissima serratura a codice numerico che mi avrebbe spal
Formazione, Promozione e Divulgazione dello Yoga