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LO YOGA E L'UNIVERSO DEI SUONI

"Kamalo, da dove e per quale potere si poté creare un canto così bello? Né lo Yoga né il Tapas avrebbero potuto creare un canto di così buon auspicio [...]; è per la grazia di Samba Sada Shiva che si vede una luce dove neppure il sole può arrivare[...]. Si può andare facilmente ovunque, ma è molto difficile raggiungere questo luogo, dove Mahakaal è il Guardiano della Porta". Babaji di Haidhakhan - " Gorakhvani ". L'universo del  Sanathana Dharma  (la "Filosofia perenne" che sta alla base dello Yoga) è un universo pluridimensionale,  C'è una dimensione fisica, grossolana [che corrisponde al nostro stato di veglia, e sul piano sottile ai sei chakra principali (perineo, genitali, ombelico, cuore, gola, punto tra le sopracciglia)] e una serie di dimensioni più sottili (8, in genere) sperimentabili dallo yogin dopo la "apertura del chakra dei mille petali", cporta d'accesso alla seconda dimensione, o prima dimensione spirituale.

L'ANGOSCIA E IL RESPIRO DEL NEONATO

Che cosa è l'ANGOSCIA? Kierkegaard la chiamava " il sentimento della possibilità ". Definizione intrigante. Fa emergere un paradosso tipico della condizione umana: ha la sensazione, l'Uomo di condividere con gli dei, l'Uomo, il potere dell'infinita creatività, e, insieme, è schiacciato dal pensiero delle conseguenze delle sue azioni. Un Dio annichilito, catturato dalla tela dei vincoli e delle leggi da lui stesso create. Un Angelo luminoso, nato per le grandi altezze, e un ragno famelico che si ciba di se stesso. Come siamo strani: a guzzini di noi stessi usiamo i nostri poteri per impedirci di volare. Per impedirci di essere felici. " Trovare giustificazioni non ti porterà cammelli in dono ", diceva il Mullah Nassr Eddin, ma la mente ha il demoniaco potere di giustificare sia le azioni, sia  i blocchi che le impediscono, le azioni. Quando la speranza di liberare, in un futuro possibile, i nostri desideri autentici e le nostre possibil

TANTRA: LE PAROLE PERDUTE DI INDRANI

Tratto da "TANTRA LA VIA DEL SESSO" - Ed. Aldenia, Firenze 2015 - Parte I Cap. I. Tra le sessantaquattro posizioni del Kāmasūtra così come ci sono proposte dalle riviste femminili o dai siti soft porno, ce n’è una chiamata ’āsana di Indrāṇī”. La donna, sdraiata sulla schiena, porta le gambe al petto, poggia i piedi sul torace dell’amante e gli afferra i glutei  così da gestire, a suo piacimento, il ritmo e la profondità della penetrazione. È lei, la donna, a condurre la danza: l’uomo, inginocchiato come un devoto di fronte ad un’immagine sacra, non può far altro che assecondarla. L’Indrāṇī che dà nome alla posizione non è una donna qualsiasi, è una dea, anzi, è la Regina degli Dei. Le sue abilità amatorie sono proverbiali, così come il temperamento focoso e il linguaggio non proprio da educanda: -“Il cazzo dell’impotente ciondola tra le cosce”- ricorda al marito, Indra, colpevole di trascurare il talamo nuziale per andare in giro a salvare il mondo. –“Il cazzo del po

I NOVE MANDALA DELLO SRI YANTRA

“ l’Onda della Bellezza ” ( S aundaryalaharī ) è un libricino di 100 paragrafi ( śloka  ) diviso in due sezioni: la prima formata da 41 śloka (o 35 secondo alcuni commentatori) è chiamata Ānandalaharī  ("Onda di Beatitudine") ed è la cronaca della realizzazione di Śaṇkara attraverso la pratica degli insegnamenti tantrici ricevuti dal suo maestro,Gaudapadacarya. La seconda sezione , la  Saundaryalaharī   vera propria, formata da 59 śloka (o 65 secondo alcuni), è invece il resoconto del cambio di percezione della realtà che fa seguito alla realizzazione,dello stupore che nasce dalla visione della Dea, ovvero dalla trasfigurazione dell'intera manifestazione in Bellezza.   Ad ogni versetto del Saundaryalaharī sono collegati una posizione, un gesto, un asterismo (una configurazione astrale) ed un diagramma. Al Kadi mantra (paragrafo 32) si accompagna lo Śrī Yantra , un maṇḍala , complicatissimo attraverso il quale viene  trasmessa la Śrī V idyā (“CONOSCENZA S

DANZARE LA VITA

Tratto da " TANTRA LA VIA DEL SESSO ", Edizioni Aldenia, Firenze 2015. Parte IV, Cap.III La vita umana è un percorso che dalla nascita, attraverso una serie di passaggi di stato che chiamiamo infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia, conduce alla morte. I passaggi di stato sono saṃsāra e la morte è nirvāṇa.  Ma la morte non è il contrario della vita, anzi ne fa parte, perché la Vita è l’unica vera Dea e prescinde dall’esistenza individuale. La vera “Liberazione”, o “Illuminazione” consiste nel vivere pienamente la propria esistenza realizzando che l’identità tra saṃsāra e nirvāṇa. il Tantra (e i Veda) non ci dicono nulla di più e nulla di meno. Saṃsāra  che di solito viene tradotto con “ CATENA DELLE RINASCITE” letteralmente significa INSIEME/CON [saṃ] l´ESSENZA [sāra].  Nirvana che viene tradotto con LIBERAZIONE, significa  SENZA [ nir] MUSICA/VITA  [vāṇa]. Quando sono vivo sono con l’Essenza, ovvero con la Vita, la Dea. Quando muoio non c’è più vita e non si sent

IL CANTO DELLA CREAZIONE

Tratto da "TANTRA LA VIA DEL SESSO", parte I, Cap. XV-Edizione Aldenia, Firenze 2015 “Come l’onda di piena porta la vita sulle rive del fiume, Kāma, il desiderio, riversandosi al di là dell’oscurità che tutto avvolge crea il mondo e lo sostiene” . I testi del Tantra yoga provengono dal Kāmaśastra, le Scritture di Kāma, Dio del Desiderio. E questo ha fatto credere che siano più o meno dei  manuali di tecniche sessuali. Ma si tratta di un equivoco:  sono libri di Arte, di Filosofia e di Scienza. Parlano dell’Essere Umano e del suo rapporto con la Vita e con L’Universo. Per i poeti dei Veda Kāma non è  bramosia dei sensi, ma è il seme della consapevolezza, il Principio di Coscienza che porta a desiderare di conoscere l’Universo, e quindi, in un certo senso a crearlo. L’intera manifestazione è nel cuore dell’Essere Umano, ma può vedere la luce, cioè essere conosciuta, solo grazie a Kāma, il Primo Dio. Prendo un brano dei Veda a cui ho dedicato molto tempo negli ultimi ann