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IL SATSANG DEL GIOVEDÌ - YOGA E ALCHIMIA

Ieri sera, nel consueto "Satsang del Giovedì" insieme a  Nunzio Lopizzo, Gabriele Gailli e Antonio Favuzzi, abbiamo parlato del "Terzo Occhio", la discussione si è allargata al rapporto tra Alchimia, Astrologia e Yoga e sono venuti fuori, secondo me,  spunti per riflessioni assai interessanti che, nei  prossimi incontri mi piacerebbe trattare in modo  specifico. Come sempre chiunque abbia voglia e tempo di esprimere le proprie idee in proposito è più che bene accetto. Nella speranza di accendere una discussione in proposito ho buttato giù un po' di riflessioni sull'alchimia. Un sorriso,  P. IL PAVONE Il pavone è presente come simbolo nell'induismo, nel taoismo,nel buddismo zen e nell'alchimia occidentale. Scrive un alchimista del '500,Gerhard Dorn “ Questo uccello vola durante la notte senza ali. Alla prima rugiada del cielo, dopo un ininterrotto processo di cottura, ascendendo e discendendo, dap

USCIRE DAL CORPO - LO YOGA E I VIAGGI ASTRALI

Ma è possibile fare i viaggi astrali? Sognare di sognare e uscire fuori dal corpo per viaggiare non solo nelle creazioni, fantastiche, della nostra memoria, ma anche nell'ākāśa (आकाश), come diceva Steiner, o addirittura nella realtà quotidiana? È possibile che ciò che sogniamo abbia degli effetti sulla vita "reale" nostra e di altri? A rigor di logica, perché no?  Nel mondo notturno vivo spesso esperienze ispirate agli eventi diurni, e un fenomeno esterno al mio corpo di dormiente si ficcherà nella sfera onirica senza problemi. La sveglia che, ospite inatteso, compare, in corpo e voce, nei sogni dell'alba, mutata in un segnale di pericolo o nel canto di un uccello sconosciuto, è una esperienza che, almeno una volta, abbiamo fatto tutti noi, e anche le voci dei vicini o la pioggia improvvisa penetrano, facilmente, anche se trasformati, nella sfera del sogno.  Niente ci vieta di pensare che anche il sogno posso "esondare" nella veg

IL SATSANG DEL GIOVEDI' - FILOSOFIA PERENNE (Platone e lo Yoga Seconda Parte)

Mi sono rivisto la registrazione del lungo "Satsang" (45 minuti)di Giovedì scorso, cui ho partecipato insieme a Nunzio Lopizzo e Massimo Capuano, e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Massimo e Nunzio erano in forma smagliante e sono venute fuori delle " chicche " che meriterebbero di essere approfondite. Ne cito tre che mi hanno colpito profondamente: 1) La Conoscenza è un ostacolo alla Realizzazione. 2) La Cristallizzazione delle opinion i, ovvero lo scambiare le proprie opinioni per verità assoluta (anziché verità relativa) conduce alla "Polarizzazione" e quindi al conflitto . 3) La Gioia non è il fine della pratica e/o dell'esistenza, ma è uno strumento realizzativo . In realtà si tratta di tre concetti profondamente legati tra loro: L'attitudine alla Gioia di cui parlava Massimo è la tendenza alla convivialità e alla condivisione, un modo di essere lontano mille miglia dalla conflittualità, dall'intolleranza e dal sarcasmo

IL SATSANG DEL GIOVEDÌ - GLI OSTACOLI ALLA PRATICA

Il prossimo giovedì, insieme a Nunzio Lopizzo, Massimo Capuano e Corinna Fornasier parleremo, in diretta su Facebook, degli Ostacoli alla Pratica dello Yoga. Parleremo della pratica personale, degli stati di alterazione percettiva  delle trasformazioni di mente, parola e corpo che accompagnano (o dovrebbero accompagnare) il percorso dello Yoga. Talvolta le trasformazioni provocate dal s ādhana  sono poco evidenti, altre  hanno l'effetto di uno Tsunami sulle relazioni e sulla vita sociale. La parola  s ādhan a  (sostantivo neutro... in italiano "IL" sādhana) significa "strumento" (la Toolbar dei programmi per PC in sanscrito  sarebbe  sādhanaśalākā.. .) e, anche se ormai è di moda definirci Yogin o Yogi il praticante dovrebbe essere chiamato  sādhaka  che significa "colui che si addestra", "colui che impara ad usare gli strumenti". La pratica quotidiana, di solito individuale, è la pratica autentica dell'aspirant

I SATSANG DEL GIOVEDI' - PLATONE E LO YOGA (prima parte)

La settimana scorsa, dopo il "Satsang del Giovedì" con Gabriele Gailli e Nunzio Lopizzo, ci siamo trovati a parlare delle affinità tra il pensiero, la vita e soprattutto, la maniera di affrontare la morte, di Nisargadatta, Yogananda e Ramakrishna e quello di Socrate, Platone e Plotino. L'idea che lo Yoga e la filosofia Greca siano parte di una Tradizione unica (la "Filosofia perenne") non è certo nuova, ma le occasione per parlarne e discutere sulle affinità tra le due linee di insegnamento, nell'era della Post New Age e del Boom del mercato della Spiritualità, sono assai rare. Ed è per questo che la chiacchierata dell'altra sera mi ha rallegrato e mi ha fatto venir voglia di approfondire un poco l'argomento, nella speranza che altri siano invogliati ad entrare nel nostro "Cenobio" virtuale. Si parlava della morte, con Nunzio e Gabriele, e delle differenze tra il concetto di Corpo Tomba dell'Anima di Platone e degli Orfi