Ieri, su Facebook, ho avuto una gran bella discussione con alcuni dei più importanti sanscritisti italiani, Giulio Geymonat, Marcello Meli e Diego Manzi (vedi: https://www.facebook.com/PAOLOPROIETTIyogaealtrestranezze/posts/2301866119924408?comment_id=2306556839455336¬if_id=1571757404114705¬if_t=comment_mention&ref=notif ). Sono fermamente convinto dell'impossibilità di comprendere lo Yoga senza una conoscenza non superficiale dell'Arte, della Cultura e della Storia dell'India e, visto che è impensabile - o comunque altamente improbabile - che in un'unica vita una persona possa acquisire le competenze dell'Artista, dello Storico, del Filosofo, dello Yogin e del Linguista, sono altrettanto fermamente convinto della necessità di una collaborazione sempre più stretta tra esperti delle diverse discipline. La discussione di ieri è stata per me la conferma della mia tesi: Yogin e Paṇḍita (termine col quale indico i docenti e i r
Formazione, Promozione e Divulgazione dello Yoga