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IL MANTRA DI GURU RINPOCHE SANSCRITO "OPERATIVO"

Il mantra di Guru Rinpoche è un esempio di quello che  definisco "Sanscrito Operativo", uno dei tre generi di sanscrito. So che molti dei miei amici sanscritisti storceranno il naso, ma ritengo ragionevole, sulla base della mia esperienza di yogin (pratico da quasi mezzo secolo) e nonostante la mia - scarsa - abilità con le lingue (nonostante i tredici anni di studio della lingua inglese, tra scuole primaria, secondaria e università sono ancora a livello di " the pen is on the table ")supporre che  esistano tre diversi generi di sanscrito: Il primo è il sanscrito dei sanscritisti che sanno destreggiarsi con abilità tra i tempi, i modi, la metrica e le  regole grammaticali a volte bizzarre della lingua in cui sono scritti i testi vedici e vedantici; Il secondo è il sanscrito "lingua viva" parlato da credo 20.000 persone in tutto il mondo; Il terzo è, appunto, il sanscrito operativo, nel quale ogni sillaba, a prescindere dal significato letterale di parole e

LA BUFALA DEL SALE HIMALAYANO

  Come ho già detto qualche tempo  fa fatto l'aver insegnato laboratorio di Chimica e Fisica applicata nelle scuole superiori - dal 1980 al 1985 – mi impedisce, mio malgrado, di aderire a teorie e ipotesi, spesso affascinanti, abbracciate con entusiasmo da alcuni mie colleghi yogin. Una di queste teorie riguarda il cloruro di sodio e il graduale avvelenamento che deriverebbe dall'assunzione del normale sale da cucina: “ non comprate il sale del supermercato ” –dicono alcuni miei colleghi – “ contiene sostanze tossiche! ”. In realtà si tratta di una bufala che, ripetuta e amplificata dai social, si è trasformata, come spesso accade, in verità ontologica: " le multinazionali ci stanno avvelenando con il sale del supermercato per cui dobbiamo far di tutto per consumare i sali colorati che sono più sani, nutrienti e vengono prodotti nel rispetto della natura ". Questi sali colorati dai magici poteri costano fino a cinque-dieci volte il sale “fino” o “grosso” che si

CARL GUSTAV JUNG,PSICOLOGO ANTISEMITA E AGENTE DELLA CIA

Un mio Post su Facebook, nel quale ricordavo l'antisemitismo di Jung, la sua passione per Hitler e il suo essere stato, dopo il 1943 un agente dei segreti americani (OSS, dall'inizio degli anni '50 CIA) ha provocato reazioni di sorpresa e incredulità. Si tratta di fatti noti da tempo, ma nella cultura che io definisco post new age caratterizzata da un manicheismo comprensibile e talvolta preoccupante, la genialità - perché nessuno mette in dubbio la genialità di Jung - non è compatibile con il nazismo e con l'appartenenza ai servizi segreti americani. Nel caso del grande psichiatra/psicologo svizzero il rifiuto di accettare la verità storico nasce anche dal suo essere diventato, negli anni '60 e '70 un mito dell'intelligenzia di sinistra, che vedeva nella ricerca psicologica di Jung uno strumento per riappropriarsi dell'individuo, nel rispetto dello slogan, mutuato dal femminismo, "il Personale è Politico". Chiunque si occupava di inconscio