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SHANKARA E IL TANTRISMO

Il "Libro  dei Libri " del mantra yoga è il  saundaryalaharī सौन्दर्यलहरी  di Shankara Bhagavadpada (Adi Shankara),  un libricino (100  śloka  o versetti) diviso in due sezioni: la prima formata da 41 versetti (35 secondo alcuni commentatori) è chiamata ānandalaharī  ("Onda di Beatitudine") ed è la cronaca della realizzazione di Shankara attraverso la pratica degli insegnamenti orali e scritti* ( *il  Subha Godaya Stuti  in cui si descrive la pratica del "Kadi Mantra" e dello Sri Yantra ) ricevuti dal suo maestro Gaudapadacharya.  La seconda sezione, la  saundaryalaharī  vera e propria ("Onda di Bellezza") formata da 59 versi (65 secondo alcuni) è invece il resoconto del cambio di  percezione della realtà  che fa seguito alla realizzazione, lo stupore che nasce dalla visione della Dea, ovvero dalla trasfigurazione dell'intera manifestazione in Bellezza.  Ma perchè questo libro è così importante?  Per capirlo occorre cominciare

I CINQUE TIBETANI E LO YOGA TAROCCO - seconda parte

L a genesi dei Cinque tibetani è affascinante. Non sto ironizzando. Un soggetto cinematografico rifiutato dagli Studios di Hollywood, diviene un romanzetto d'avventura di scarso successo. Dopo sessant'anni il frutto della fantasia di un'oscuro sceneggiatore cinematografico si fa realtà, l'elisir di lunga vita da lui immaginato, cinque esercizietti facili facili messi in serie senza nessuna logica, viene bevuto da milioni di persone, pronte a testimoniare la validità del metodo, i positivi effetti sulla salute e sulla psiche, le esperienze trascendentali innescate dalla pratica assidua. I segreti del successo dei Cinque Riti Tibetani sono la facilità e l'immediatezza. Il titolo è uno slogan pubblicitario di sicuro effetto: "The Five Tibetan Rites of Rejuvenation". La lingua con cui è scritto è semplice e diretta, senza fronzoli e senza riferimenti a complicati concetti filosofici. La sequenza di esercizi si impara in un quarto d'ora e non nec

IL SIGNORE DEL TEMPO - LE PAROLE SEGRETE DI BABAJI, IIa PARTE

Nel " Gorakhvani " ("I SEGRETI DI GURU GORAKHNATH" - J.Amba edizioni) Babaji di Hairakhan insegna lo Yoga dei Nath. Il  Gorakhvani , tenendo conto della semplicità del Babaji "pubblico", è decisamente strano. E' pieno zeppo di citazioni delle scritture indiane ( Veda  e  Purana ), metafore tipiche del tantrismo e riferimenti alla numerologia. Ogni parola sembra contenere un insegnamento e il testo lo ribadisce spesso: " Ascolta Kamalo [....]Le mie parole sono i miei grandi Mantra. "  Alcune frasi sono ripetute in maniera quasi ossessiva, secondo la tecnica dei cantastorie e dei poeti "a braccio". Ce ne è una in particolare, che riecheggia quasi in ogni pagina: " Gorakhnath ha ottenuto la vittoria sul sonno ". Non è difficile intuire che si tratta di un espediente per portare l'attenzione del lettore/ascoltatore sul tema fondamentale dell'opera. E' una cosa comune nella filosofia indiana. Nelle tecn

LE PAROLE SEGRETE DI BABAJI

Negli anni '70  Babaji di Hairakhan  istruì in Nepal un gruppo di 8 discepoli allo yoga di Gorakanath.  Gli insegnamenti, trascritti da  Shri Shastri Vishnu Datt , erano impartiti in versi, nella lingua dei sadhu e dei cantastorie dell'Himalaya. Ne leggo un brano dalla traduzione di Gora Devi ( "Gorakhvani - i segreti di guru Gorakhnath"  J. Amba Edizioni): ".... Tu hai conquistato  il sonno [ Nidra ] , che per paura di te, fu nascosto nell'Oceano di Latte e dato a Vishnu. Quando il demone Ma dhu kaitabb attaccò Brahma, Brahma corse alla porta di Vishnu, pianse e pregò la Dea del sonno [ Nidra Devi ] .  Allora lei svegliò Vishnù che lottò [...] contro Madhukaitabb.  Gorakanath ha ottenuto la vittoria sul sonno [Nidra ] .  Chiunque conquista il sonno [Nidra ]  conquista Mahakala.  I cinquantasei Kahwa e le sessantaquattro Yogini esclamano: jai jai Guru Gorakanath. Tu sei il Mahanath dei nath....Vieni Kamalo, quando hai cominciato a cantare come il Rishi

L'ASANA DEL "LOTO CHE SBOCCIA"

Lo Hatha Yoga è una danza. La qualità del gesto è importante almeno quanto la posizione. L'asana deve insorgere, come "un fiore che sboccia", Padmakapalasana, la verticale sulla testa in loto, è la postura che meglio rappresenta "IL FIORE CHE SBOCCIA, e pensando che l'unico modo di apprendere "la qualità del gesto dello Yogin sia quello di confrontarsi con i vecchi maestri di cui esistono testimonianze filmate, ho preso alcuni spezzoni di un filma sul Jyengar (1976) e li ho confrontati con le riprese che mi ha fatto mia figlia Francesca durante una lezione nel maggio scorso.Le musiche sono di Rajendra Teredensai .  Ho anche aggiunto una registrazione del canto delle cicale: "CANTO DELLE CICALE NELLA PINETA DI PORTO SELVAGGIO"

I CINQUE TIBETANI E LO YOGA TAROCCO

Negli anni'30, ad Hollywood, Peter Kelde r, dopo aver letto " Orizzonte perduto " di James Hilton (il romanzo in cui si parla della ricerca di Shangri-la ) scrisse un soggetto cinematografico sulla fonte dell'eterna giovinezza. La storia era banale: un colonnello dell'esercito britannico, vecchio curvo e malato, si ritrova in un misterioso monastero tibetano, dove alcuni misteriosi monaci gli svelano il segreto dell'eterna giovinezza. Il colonnello torna in occidente, ma non lo riconosce nessuno, dimostra 30 anni di meno, è dritto come un fuso e gli sono pure ricresciuti i capelli. La storia è banale e gli Studios la rifiutano. Nel 1939 Kelder ci scrive un libro e lo chiama " The Eye of Revelation ". Nel 1946, aggiunge dei capitoli, mette in evidenza l'aspetto salutistico e aggiunge un sottotitolo: " Ancient anti-aging secrets of the five tibetan rites " Il libro non è un capolavoro e cade nel dimenticatoio fin quando, negli anni 80,

LA ZATTERA DI BUDDHA

"Gorakhanath ha sconfitto il sonno. La dea del sonno per paura di Gorakhanath, si è nascosta nell'Oceano di Latte" (Babaji di Hairakhan - "Le parole segrete di Gorakh") Qualche giorno fa ho avuto una lunga conversazione con una "collega". Conversazione interessante: oltre ad essere un'insegnante di Yoga è una scienziata (cioè ha una preparazione scientifica, a livello universitario, soprattutto per ciò che riguarda la biochimica). Si è parlato di rapporto tra asana e produzione di neuro-ormoni, di "pinealina" ecc. ecc. Correggo: conversazione molto interessante. Tornato a casa mi è venuta in mente la "zattera di Buddha che mi hanno raccontato i tibetani (o forse l'ho letta in un testo tibetano)". Non so perché, e a dir la verità non me lo chiedo neppure. E' da parecchio tempo che evito di cercare i legami tra azioni, parole dette, eventi esterni e le immagini o i suoni che insorgono nella mente. Penso sia una