Il potere delle parole mi ha sempre affascinato, ne basta una, pronunciata in un certo modo,in un determinato momento per cambiare la vita di una persona, di una famiglia o di una nazione. Pura magia. A volte per determinare il corso della storia basta la sua assenza. Ricordo ad esempio uno studio, di Noam Chomsky sulla lingua cinese all'epoca dei mandarini. Pare che contadini e allevatori, tartassati dai nobili e umiliati dalle loro angherie, se la passassero assai male in quei tempi, ma, stranamente, nelle cronache non c'è traccia di disordini e tentativi di rivolte. La spiegazione, secondo Chomsky, era da ricercarsi nell'assenza di una parola che significasse " ribellarsi contro l'ordine costituito ". I contadini stavano male, sapevano che la colpa era dei loro governanti, ma non avevano gli strumenti linguistici per esprimere il loro dissenso e,quindi,per trasformarlo in azione. I napoletani ai tempi di Masaniello potevano dire -"S tiamo
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